Mercoledì 14 Maggio 2025
FRANCA FERRI
Cronaca

Donare gli organi è un grande gesto d’amore

Sono in aumento i ‘no’ alla donazione d’organo. Eppure in Italia il numero dei trapianti cresce

Spesso il trapianto è l’unica speranza per restituire ai pazienti in attesa una vita piena e una terapia sicura e consolidata

Spesso il trapianto è l’unica speranza per restituire ai pazienti in attesa una vita piena e una terapia sicura e consolidata

Sei milioni e ottocentomila sono gli italiani che hanno detto ’no’ alla donazione di organi dopo la morte. Un gesto sconcertante di mancanza di empatia, di sensibilità, di generosità. Un gesto di egoismo estremo. Davvero pensiamo, come gli Egizi, che il nostro corpo debba essere intatto per conquistare l’aldilà?

Ancora più sconcertante che i ’no’ stiano crescendo: nel primo trimestre 2025, su circa 950mila dichiarazioni (al rinnovo della carta d’identità elettronica), ci sono stati 570mila consensi (60,3%) e 380mila opposizioni (39,7%), il +3,4% rispetto al 2024.

In totale, il database del Centro Nazionale Trapianti conta 22,3 milioni di dichiarazioni: 15,5 di sì e 6,8 milioni di opposizioni.

La fascia d’età più ’generosa’ sono i 40-50enni (68,6% ‘sì’ e il 31,4% ‘no’). Crescono i ’no’ degli over 60 (48,4%, erano il 45,5% nel 2024), e quelli dei 18-30enni (i no sono passati dal 33,6% del 2024 al 37,9%).

Eppure, "negli ospedali del nostro Paese non sono mai stati realizzati tanti trapianti e prelievi di organi come nell’ultimo anno", dichiara il direttore del CNT Giuseppe Feltrin. Una assurdità: più trapianti, meno donazioni. Eppure si può dire di sì a qualsiasi età: prima di Pasqua, a Padova è stato trapiantato il fegato di una donatrice di 99 anni. Non so come sia stato valutato nell’aldilà; per chi ha ricevuto quel fegato, è stato un enorme gesto d’amore.