Giovedì 25 Aprile 2024

Domenica nera per i voli Scioperano le low cost Migliaia di turisti restano a terra

Tra richieste danni alle compagnie aree e rimborsi, a fine estate il conto può salire a 7 miliardi. Le associazioni dei consumatori sul piede di guerra, annunciano una raffica di ricorsi

Migration

Almeno 615 voli cancellati, disagi, ondata di richiesta di rimborsi in arrivo. Lo sciopero di quattro ore, dalle 14 alle 18, indetto da piloti e assistenti di volo delle compagnie low cost Ryanair, EasyJet, Volotea, Malta Air e Crewlink, e per quattro ore (sempre dalle 14) dai controllori di volo Enav oltre che dai lavoratori delle imprese dei servizi aeroportuali in diversi scali, ha provocato il previsto tsunami del traffico aereo.

L’estate si prevede calda anche su questo fronte e le associazioni dei consumatori stimano un impatto pari a quasi cinque miliardi di mancati introiti delle compagnie aeree per le cancellazioni dei voli fino a settembre più attorno ai due miliardi per gli indennizzi che verranno pagati ai passeggeri per i ritardi e le cancellazioni: se si considera che solo a giugno gli indennizzi sono stati di circa 500 milioni, la cifra di 7 miliardi è credibile.

Il grosso dei voli cancellati è delle low cost (quelle in sciopero e non solo quelle), ma 122 dei 582 voli sono di Ita (che però ha riprotetto i passeggeri su altri voli e il 50% di loro ha potuto viaggiare ieri). Cento voli sono stati cancellati negli scali romani di Fiumicino e Ciampino, 80 a Napoli Capodichino, 80 negli scali milanesi di Malpensa e Linate, 79 a Bergamo Orio al Serio, 63 tra Bari e Brindisi, 30 a Catania, 29 a Venezia, 20 a Firenze, Olbia, Palermo e Torino e via via a scendere fino ai 16 di Cagliari, i 14 di Alghero, i 13 di Lamezia Terme, agli 8 di Pisa, ai 6 di Trieste, i 4 di Trapani,Treviso e Verona, i 3 di Genova e i 2 di Comiso. "Quello che sta accadendo negli aeroporti — tuona Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti alla Camera — è inaccettabile soprattutto per i cittadini, sottoposti a disagi incredibili, a cui si aggiungono il malfunzionamento o le scarse informazioni fornite dalle compagnie aeree in sciopero".

Il Codacons ha presentato un esposto ad Antitrust, Commissione europea, Enac e alle Procure della Repubblica in merito ai disservizi che stanno interessando gli scali italiani. Anche l’Associazione Nazionale Consumatori ha presentato un esposto all’Antitrust. "Alcuni vettori aerei — denuncia il Codacons — starebbero ostacolando il diritto dei viaggiatori a rimborsi e indennizzi previsti dai regolamenti comunitari, come denunciato nei giorni scorsi dal presidente di Enac e ricordato oggi dal presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sui consumatori, Simone Baldelli. Un comportamento che, oltre ad arrecare un evidente danno economico agli utenti, potrebbe rappresentare una possibile pratica commerciale scorretta ed eventuali fattispecie penalmente rilevanti".

Proprio in favore degli utenti danneggiati dallo sciopero del settore aereo il Codacons ha attivato una piattaforma volta ad aiutare i cittadini nella gestione delle pratiche di rimborso e risarcimento. "Ricordiamo che anche in caso di sciopero le compagnie aeree sono tenute a riconoscere ai passeggeri che si vedono cancellato il volo l’assistenza e l’indennizzo previsti dal regolamento europeo 26104 – spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi – Chi non riuscirà a raggiungere le mete di villeggiatura a causa dello sciopero odierno ha diritto inoltre a chiedere ad agenzie di viaggio, tour operator e strutture ricettive il rimborso integrale di quanto pagato per i servizi non goduti".

Il problema tuttavia è non solo di tutelare i consumatoriutenti, o i diritti dei lavoratori del settore ma anche la tutela dell’intero settore turisticoristorazionecommercio, che in questi anni si è abituato ad un flusso turistico più alto grazie anche alle compagnie low cost. Se queste compagnie, che consentono di spostarsi in aereo con poche decine di euro, dovessero segnare il passo o innalzare le tariffe per venire incontro all’aumento delle retribuzione dei propri lavoratori è logico attendersi che i numeri dei passeggeri si contrarrebbero, con danno all’intera filiera turistica.

Alessandro Farruggia