Dj Fabo: "Vorrei essere libero di morire"

Appello al presidente Mattarella del dj che da anni vive cieco e tetraplegico dopo un incidente. E il 30 gennaio alla Camera inizia il dibattito sul testamento biologico

Dj Fabo, diventato cieco e tetraplegico a causa di un incidente (Ansa)

Dj Fabo, diventato cieco e tetraplegico a causa di un incidente (Ansa)

Roma,19 gennaio 2017 - Prima la passione per la musica che lo fa diventare Dj Fabo, poi un incidente stradale che lo devasta. Dopo anni di terapie senza esito, Fabiano Antoniani ha maturato la consapevolezza di voler porre fine a una quotidianità che non chiama più vita, ma per farlo ha bisogno di aiuto. 'Umiliato e al buio' rivolge un appello al Presidente della Repubblica affinché intervenga sul fine vita.  La storia di Fabiano Antoniani, cieco e tetraplegico, che si è rivolto con un videomessaggio al Presidente della Repubblica, assomiglia a un nuovo caso Welby: come lui costretto all'immobilità, senza speranza di guarigione e stanco di esser tenuto in vita da un respiratore artificiale. 

Dj Fabo con la compagna che lo assiste

Intanto il 30 gennaio il dibattito politico sul testamento biologico arriverà in aula alla Camera, assumendo sempre più i contorni di uno scontro ideologico.  "Sono sempre stato un ragazzo molto vivace. Un po' ribelle, nella vita ho fatto di tutto. Ma la mia passione più grande è sempre stata la musica - scrive a Mattarella Dj Fabo - In questi anni ho provato a curarmi, ma senza risultati e da più 2 anni sono bloccato a letto immerso in una notte senza fine. Vorrei poter scegliere di morire, senza soffrire".

In questi dieci anni dalla morte di Welby, molto è cambiato, spiega all'Ansa Mario Riccio, il medico che staccò la spina a Welby. "L'Italia è pronta a una legge che riconosca il diritto del malato di interrompere le terapie. Il sentire dell'opinione pubblica, come dimostrano i sondaggi, è molto cambiato". Inoltre, prosegue, "con la sentenza su Walter Piludu il Tribunale di Cagliari ha disposto alla Asl di procedere col distacco dai macchinari, quello per cui io sono stato accusato e poi prosciolto", spiega Riccio. "Rimane però - aggiunge - grande resistenza nel mondo politico e un silenzio assordante da parte dei medici". 

Fabo ai tempi in cui girava il mondo come Dj

Di fatto "già oggi nelle terapie intensive, 18mila pazienti l'anno muoiono per la decisione di medici di interrompere i trattamenti sanitari". Numeri che fanno capire l'importanza di una legge. In Commissione Affari Sociali, dove è incardinato il testo sulle disposizioni anticipate di trattamento, il numero degli emendamenti è passato dai 3000 presentati a poco più di 250 ammessi, che ora andranno esaminati uno per uno. 

Il presidente della Commissione lavoro del Senato Maurizio Sacconi riassume la contrapposizione in atto: da un lato "il centrodestra difende il valore della vita, rifiutando in particolare la privazione di idratazione e alimentazione e la riduzione del medico a semplice esecutore di volontà pregresse". Dall'altro "il centrosinistra appare schierato per soluzioni che configurano un percorso eutanasico".

Da punto di vista giuridico, precisa l'avvocato Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni, "rispettare la volontà di desistere nei trattamenti sanitari, così come prevede il ddl, è cosa ben diversa dal somministrare a un paziente un farmaco per morire". Questo testo sul fine vita, aggiunge "è un passo fondamentale verso il riconoscimento del diritto di scegliere come e quando terminare la propria vita e interrompere la propria sofferenza".