Mercoledì 24 Aprile 2024

Divieto di spostamenti per altre due settimane Toscana in arancione con Liguria e Abruzzo

L’ultimo atto del governo Conte, da domani le Regioni cambiano colore. L’allerta della cabina di regia: possibile nuovo aumento di casi per le varianti

di Alessandro Farruggia

Blocco degli spostamenti tra regioni confermato fino al 25 febbraio, Abruzzo, Liguria (a sorpresa), Toscana e provincia di Trento che diventano arancioni, l’Umbria che evita di un niente il rosso e resta arancione mentre la Sicilia (come già la Puglia dall’11 febbraio) torna zona gialla. L’ultimo atto del governo Conte è andato in scena in un Consiglio dei ministri lampo che ieri ha approvato un decreto legge che proroga il blocco degli spostamenti tra le Regioni, anche quelle gialle, dal 15 al 25 febbraio (e non al 5 marzo come si immaginava), mentre il ministro della Salute Speranza, visti i dati trasmessi dalle Regioni ed elaborati dalla cabina di regia, ha firmato l’ordinanza che ricollocava le Regioni.

Il decreto è un testo di 3 soli articoli in cui si stabilisce che "dal 16 al 25 febbraio 2021 sull’intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione" comprese le seconde case, se di proprietà o con un contratto d’affitto lungo, precedente al 14 gennaio.

È stato invece Speranza a firmare le nuove ordinanze che collocano Abruzzo, Liguria, Toscana e la provincia di Trento – tutte con un Rt superiore ad 1 anche nel limite inferiore e dunque compatibile con uno ‘scenario 2’ – in zona arancione.

"In questa fase delicata dell’epidemia, con una circolazione diffusa di varianti virali a maggiore trasmissibilità – scrive la cabina di regia – si confermano segnali di contro-tendenza nell’evoluzione epidemiologica che potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente rafforzateinnalzate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale". L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,95 (range 0,86– 1,06), "in lieve crescita rispetto alla settimana precedente (0.85) e con un limite superiore che comprende l’uno". Si osserva "una stabilità nel livello generale del rischio" con una Regione (l’Umbria) e una Provincia Autonoma (Bolzano) che hanno un livello di rischio alto. Sono invece dieci (contro 11 la settimana precedente) le Regioni e province autonome con una classificazione di rischio moderato: Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Molise, provincia di Trento, Toscana. Di queste, cinque (Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Trento e Toscana) sono "ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane".

Da domani (ma da lunedì 15 nella provincia autonoma di Trento) saranno pertanto chiusi bar e ristoranti anche a pranzo (resta consentito solo l’asporto fino alle 18 e la consegna a domicilio), non si potrà uscire dal proprio comune di residenza e non potranno neanche riaprire gli impianti da sci, laddove era previsto. Le tre regioni e Trento si vanno ad aggiungere in arancione all’Umbria e alla provincia di Bolzano, anche se in entrambi i territori i governatori hanno già preso misure da lockdown. In Umbria sono rosse l’intera provincia di Perugia e 6 comuni in provincia di Terni mentre in Alto Adige il presidente Arno Kompatscher ha firmato da giorni una ordinanza in vigore fino al 28 febbraio: chiusi i negozi, stop alla vendita d’asporto per i bar, obbligo di Ffp2 sui mezzi pubblici. Zone rosse locali anche in 27 comuni del Molise, nelle province di Pescara e Chieti, a Chiusi in Toscana e Tortorici in Sicilia.

Il bollettino quotidiano segnala, con ben 305.619 test (13.086 in più), che i casi scendono da 15.146 a a 13.908, e il tasso di positività diminuisce dal 5,1% al 4,5%. I decessi calano da 391 a 316. I ricoverati in terapia intensiva per Covid-19 sono 2.095, in calo di 31 unità rispetto a ieri, mentre ricoverati con sintomi sono 18.736 (-206).