Divieti e contagi Ma che colpa abbiamo noi?

Massimo

Donelli

Che colpa abbiamo noi? Lo chiedo, in una botta di megalomania, a nome degli italiani, parafrasando il titolo della cover di “Cheryl’s Going Home”, musica di Bob Lind e parole di Mogol. Quando è uscita, nel 1966, la cantavamo tutti. Faceva così: "La notte cade su di noi la pioggia cade su di noila gente non sorride piùvediamo un mondo vecchio checi sta crollando addosso ormai...ma che colpa abbiamo noi?". E poi: "Sarà una bella societàfondata sulla libertàperò spiegateci perchése non pensiamo come voici disprezzate... come mai?Ma che colpa abbiamo noi?".

Allora fu una hit dei Rokes, quelli di Shel Shapiro. Oggi potrebbe essere l’inno del lockdown. Perché ogni sera, alle 20, i telegiornali prima ci martellano con il cupo bollettino del Covid 19. E poi lo condiscono con i rimbrotti di virologi, ministri, sottosegretari. Loro lì, a puntare il dito. E noi qui, a sentirci dire che se aumentano i contagi è colpa nostra.

In estate perché siamo andati in discoteca. In autunno perché abbiamo bevuto gli aperitivi. In dicembre perché abbiamo fatto shopping. A Natale e Capodanno perché ci siamo ritrovati a tavola.

Ma, scusate, chi ha riaperto le discoteche? Chi si è lodato e imbrodato al cadere delle prime foglie, quando la curva non era ancora decollata e la Francia finiva in ginocchio? Chi ha comprato banchi a rotelle e distribuito bonus monopattino anziché evitare che impiegati e studenti finissero come sardine dentro bus, tram e metrò? Chi si è inventato il cashback e perfino la lotteria degli scontrini trasformando le vie del centro nel paradiso del virus? Chi ha detto sì va bene, passate le feste insieme, ma massimo due ospiti a famiglia, più un figlio sotto i 14 anni? Chi ha comprato le siringhe sbagliate per i vaccini? Chi ha detto che la scuola riapriva certamente il 7 gennaio e invece nisba? Che colpa abbiamo noi? E (ultima domanda) che colpa, invece, avete voi?