Martedì 23 Aprile 2024

Diseducativo Non è la scuola del sospetto

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Davide

Nitrosi

Li avevamo illusi che avrebbero frequentato le lezioni in presenza, a scuola, come fanno tutti i loro coetanei nei maggiori paesi europei, pure colpiti dal Covid. Li abbiamo costretti a stare distanziati, a non avere più il compagno di banco, a stare incollati ad un computer per ore e ore. Ora basta, se qualcuno merita la mancanza di fiducia non sono i giovani, ma noi adulti. E’ assurdo che un docente chieda a suoi studenti di bendarsi gli occhi davanti alla telecamera del computer durante al didattica a distanza, perché teme chissà cosa. Che possa leggere di sotterfugio gli appunti? Che abbia qualcuno accanto che suggerisca?

Gli studenti non sono gli avversari dei professori. Non è una guerra. La scuola ha un compito principe: educare. E anche la fiducia, il rapporto tra docente e discente, fa parte dell’educazione. Ed è forse più importante che indagare se lo studente abbia capito o studiato abbastanza i verbi latini o la geometria. Fare scuola è anche costruire la personalità dei ragazzi. Chiedere di bendarsi significa partire dal presupposto che non ci si può fidare dell’altro. Che lo Stato non si fida dei cittadini e quindi ogni cittadino è potenzialmente un evasore fiscale, un truffatore, un mentitore. La scuola e il Paese, che vogliamo sono un’altra cosa. Professori, valutate i ragazzi per l’impegno, lo studio, la personalità che costruiscono nella scuola e nella vita di tutti i giorni. Ma con fiducia. Soprattutto oggi che sono fisicamente lontani dall’istituzione che avrebbe dovuto garantire loro la sicurezza nello studio.