Discoteche e ferie solo col Green pass Meloni sulle barricate: no ai ricatti

Il documento digitale valido da luglio: consentirà l’accesso ai mezzi Covid free, locali e feste. La leader di Fdi: "Non permetteremo che si neghi la libertà di viaggiare". Fedriga: norme chiare

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di Elena G. Polidori

Le ’ali della libertà’ passano attraverso il Green pass, approvato definitivamente ieri dal Parlamento europeo. Senza, però, di libertà se ne potrà avere poca rispetto alla vita ’pre Covid’. E questo ha già acceso le polemiche. Nonostante, infatti, il generale Figliuolo abbia già dato il suo via libera ("Noi siamo pronti", ha scandito), c’è chi vede in questo ’passaporto’ un modo per limitare i movimenti dei cittadini: "Non permetteremo mai che il green pass nazionale diventi un metodo per ricattare i cittadini – ha attaccato Giorgia Meloni – negando loro la libertà di viaggiare, andare ad un concerto o cenare al ristorante come tutti. L’idea di essere costretti ad avere un lasciapassare per partecipare alla vita sociale è raggelante, letteralmente incompatibile con gli standard di una Nazione libera. Lo diciamo da sempre: questo strumento non può e non deve rientrare nella ’normalità’ delle cose. Ripartire sì, ricattare no". Una ’fiammata’ a cui ha risposto Massimiliano Fedriga, governatore friulano e presidente delle Regioni: "Sul Green pass stiamo chiedendo di avere chiarezza sull’applicabilità perché ad oggi non c’è ancora, dobbiamo dare certezze a delle categorie, e penso ad esempio al wedding che è un settore già devastato dalla pandemia, e nello stesso tempo garantire tutta la sicurezza possibile".

Ma a cosa darà accesso il Green pass italiano? Consentirà di partecipare a cerimonie, eventi culturali, concerti, di andare in discoteca – secondo quanto prevede il nuovo protocollo, che ne disporrebbe l’apertura da luglio in zona bianca e che sarà consegnato in queste ore al Cts per essere valutato –, di viaggiare dentro i confini nazionali e dentro i mezzi pubblici ’Covid free’ (soprattutto treni), di andare allo stadio. Di fatto, il ’pass’ è già attivo (introdotto dal decreto riaperture del 18 maggio), ma ci saranno presto anche altre applicazioni quando il sistema entrerà in vigore nella Ue dal primo luglio. Intanto, però, come ottenerlo? Bisogna essere vaccinati contro il Covid oppure effettuare un test con esito negativo nelle ultime 48 ore o ancora essere guariti dall’infezione. Dunque, si tratta di tre certificati distinti. Chi avrà il Green pass dovrà comunque continuare a indossare le mascherine e seguire le regole di sicurezza.

Dal primo luglio, il Green pass italiano confluirà nel sistema europeo e sarà digitalizzato con il sistema del ‘Qr code’ (il codice a barre di identificazione che rivela le varie informazioni). Si potrà stampare in formato cartaceo o sarà visibile scaricando dal cellulare le app Io oppure Immuni. Avrà una scadenza – nove mesi dalla vaccinazione – ma per chi non ha ancora effettuato il richiamo, il pass è valido temporaneamente quindici giorni dopo la somministrazione della prima dose e fino alla data prevista di inoculazione della seconda: da quel momento sarà poi rilasciato il certificato valido nove mesi. Se si è guariti dal Covid, la relativa certificazione in Italia ha una durata massima di 9 mesi dalla dichiarata guarigione mentre nel resto d’Europa (salvo specifiche di alcuni Stati) ne dura sei. Per il rilascio del certificato dopo i test, invece, quelli molecolari avranno una validità di 72 ore, mentre quelli rapidi 48 ore. Il documento italiano sarà comunque riconosciuto in tutta l’Ue fino al primo luglio quando, con il nostro ’Qr code’ in tasca, si potrà circolare liberamente in tutti Paesi Ue, mentre in Italia ci si potrà spostare tra le varie regioni e territori a prescindere dalla fascia di rischio (colore) assegnata a quel luogo.