Martedì 23 Aprile 2024

Disastro a Ischia Trappola di fango Muore una donna, si cercano i dispersi

Frana a Casamicciola, abitazioni travolte da una colata di detriti. Il prefetto: undici persone mancano all’appello, duecento gli sfollati

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di Nino Femiani

ISCHIA (Napoli)

La frana viene giù con un rumore familiare che somiglia a uno sbadiglio. Si stacca sempre da quel monte Epomeo che perde pezzi ad ogni pioggia. A Ischia piove da un giorno intero, non è una bomba d’acqua come quella che una settimana fa ha annegato il Cilento. È una raffica fitta e cattiva che inzuppa l’Epomeo, entrando nelle viscere di questo vulcano sonnacchioso che dorme da quasi mille anni. La vegetazione si stacca dalla crosta e il terriccio rovina a valle come una slavina. Sono le 5 del mattino, albeggia appena su Casamicciola Terme, uno dei sei comuni dell’isola. Quando il fango inizia a fare rumore, perché i massi travolgono tutto, è già tardi. La frana si abbatte su una decina di abitazioni, nello stesso fragile punto in cui il suolo è stato consumato da cemento e abusivismo. Dura 5 minuti, poi la morte e la disperazione allungano le loro spire intorno alla vita delle persone di Casamicciola.

Fango, massi e detriti travolgono ogni cosa, rapidi e implacabili, e serrano ogni via di fuga e di salvezza. L’acqua del mare diventa un catino di fango e si colora di marrone, sul lungomare davanti piazza De Felice si ammassano le carcasse dei minivan, quelli su cui d’estate scorrazzano turisti sudati e festanti. Mezzora dopo, quando il rumore si è placato, insieme alle urla di dolore e disperazione, iniziano i soccorsi. La gente di Casamicciola, incurante del pericolo, infila gli stivali e con le pale cerca di portare il primo soccorso lungo via Pio Monte della Misericordia, laddove sente alzarsi un’invocazione di aiuto. Sono attimi febbrili, densi di sconforto per chi teme di aver perso un proprio caro. Arrivano gli uomini della Protezione Civile, i vigili del fuoco, le forze dell’ordine, qualcuno polemizza con la commissaria straordinaria che non c’è a guidare i soccorsi (il Comune è sciolto per beghe politiche), ma viene zittito. C’è da mettere al sicuro i sopravvissuti e fare la conta dei dispersi. Numeri difficili da elaborare: prima 13, poi 9, poi di nuovo 13, infine 10. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a mezzogiorno parla di 8 morti accertati, il Viminale consiglia cautela. In serata il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, parla di "un morto accertato, 11 dispersi e 13 feriti". Il cadavere viene estratto dal fango dopo le 16: è Eleonora Sirabella, 31 anni.

Molti dispersi vengono ritrovati vivi, tra loro la famiglia – padre, mamma e neonato – di cui s’erano perse le tracce: vivi, leggermente feriti. Fanno il giro del web le immagini dei vigili del fuoco che portano in salvo un uomo sommerso dal fango fino al petto, che si è salvato aggrappandosi a un palo di ferro. Le ricerche si concentrano tra piazza Maio e via della Misericordia. Qui 13 anni fa una ragazza, Anna De Felice, 15 anni, morì per un’alluvione-fotocopia, partita dalla zona alta dell’Epomeo. Stava andando a scuola, fu travolta dal fiume di fango mentre cercava d’uscire dall’auto per mettersi in salvo. Le hanno dedicato una piazza dove oggi si ferma il fango. È qui che si sono registrati i maggiori danni.

La ricerca dei dispersi va avanti con cautela. Vicino alle case i soccorritori scavano con le pale evitando l’impiego di mezzi meccanici. "La furia è stata incontenibile – dice un residente di via Pio Monte della Misericordia –, l’acqua ha toccato il metro". "Cosa volete – dice un’anziana che guarda le attività di soccorso –, la terra per noi non è madre, ma matrigna". Si fa la conta degli sfollati, circa 200, tutti di Casamicciola. Andranno negli alberghi di Lacco Ameno e nelle residenze della Curia di Ischia. Riprende a piovere, mentre la notte si adagia sull’isola.