Giovedì 25 Aprile 2024

Disabili a terra, cittadini incivili e Stato assente

Massimo

Donelli

A Genova, dov’è arrivato con 40 minuti di ritardo e 150 posti in meno, il Regionale è stato assalito divenendo ben presto ingestibile: i corridoi erano intasati da viaggiatori in piedi. Infine, lo scandalo dei disabili. Un disastro totale. Che conferma come, fuori dal perimetro dell’alta velocità, il sistema ferroviario non brilli precisamente per efficienza nella gestione delle emergenze (chiedete ai pendolari: ve ne racconteranno di ogni…). Il peggio della vicenda, però, non riguarda solo il disservizio, ovviamente intollerabile. No, il peggio, sotto il profilo etico, va equamente diviso fra Trenitalia e passeggeri. Che razza di persone sono, infatti, coloro che hanno rifiutato di alzarsi dopo aver scoperto che la carrozza era destinata a 27 – ventisette – disabili? E con quale faccia, con quale cuore, con quale testa hanno risposto alzando le spalle all’invito del controllore? Che tipo di educazione ha ricevuto questa gente? Che lavoro fa? Che senso ha della vita? E come è stato possibile, infine, che la carognata collettiva sia stata permessa?

Già. Perché è facile immaginare che i dirigenti in Trenitalia non scarseggino. Quello di turno a Pasquetta non ha ritenuto di chiedere l’intervento della Polizia ferroviaria per far sgombrare immediatamente la carrozza e salvaguardare i diritti di quei 27 ragazzi già a disagio per il ritardo? Sarebbe stato, per la Polfer, un intervento di routine. E invece no. Si è preferito lasciare comodi i prepotenti (quieto vivere?) e imporre uno scomodo trasferimento via pullman ai disabili (italiani di serie B?). Con ulteriori, facilmente immaginabili tormenti. E una tardiva promessa di restituire il prezzo del biglietto. Ma così lo Stato di diritto muore. Così scatta la legge del più forte. Così è tutti contro tutti. Così è, in una parola, incivile. Italiani brava gente? No. Non più.