Giovedì 18 Aprile 2024

Disabile sparito otto anni fa Nuova speranza da un video Il papà: "È lui, scoprite dov’è"

Il 44enne milanese scomparve durante una gita a Roma. Le immagini pubblicate su Instagram "Quell’uomo ha anche la stessa vena di mio figlio sul braccio. Lo Stato ci aiuti a trovarlo".

di Valeria Giacomello

PANTIGLIATE (Milano)

"Se non è lui, è un sosia". Per Francesco Potenzoni si riaccende la speranza dopo avere visionato il video che ritrae un uomo, sdraiato su un prato, incredibilmente somigliante a suo figlio Daniele, l’uomo autistico scomparso misteriosamente a Roma esattamente 8 anni fa. Era infatti il 10 giugno 2015 quando Daniele sparì sotto la metropolitana alla fermata Termini mentre, con un gruppo organizzato, si stava recando in udienza dal Papa e, da quel momento, se ne sono perse le tracce. Un mistero, quello della scomparsa di Daniele, che non ha mai smesso di tenere l’opinione pubblica con il fiato sospeso, grazie anche all’incessante lavoro del padre del ragazzo, che non ha mai permesso che i riflettori si spegnessero. In questi anni le segnalazioni sono piovute numerose, in un susseguirsi di speranze e disillusioni dato che ogni pista si è rivelata un nulla di fatto. Daniele, milanese di Pantigliate che oggi avrebbe appena compiuto 44 anni, pare svanito nel nulla. Ora però potrebbe essere il momento della svolta: a riaprire il caso, un video sulla pagina Facebook dedicata a Daniele da una donna, che nelle immagini è incappata su Instagram. Mostrano un uomo steso su un prato, accanto a lui si sentono delle voci parlare in una lingua dell’Est europeo, forse in russo. La scena è anonima e potrebbe essere stata girata ovunque, anche all’estero. Ad aumentare l’angoscia, l’uomo pare sofferente, non completamente lucido. "Sembra davvero mio figlio", ribadisce Francesco Potenzoni.

Sono passati molti anni.

"Certo, col tempo si cambia. Però mi hanno subito colpito gli occhi e lo sguardo, sono gli stessi di Daniele. Anche le movenze sono le stesse, addirittura sul braccio è visibile una vena identica alla sua. Forse questa volta ci siamo".

Dove è stato girato il video?

"Non siamo riusciti a risalire all’autore, se è stato girato all’estero potrebbe spiegare perché in Italia si siano perse le tracce. Nelle nostre ricerche su Instagram ci siamo trovati di fronte a una serie di scatole cinesi che solo le autorità possono districare. Per questo abbiamo dato mandato al nostro avvocato, Gennaro Gadaleda, di sporgere denuncia per fare intervenire la polizia postale".

Cosa vi aspettate ora?

"Che le istituzioni facciano il loro dovere. In questi anni ci siamo sentiti abbandonati dallo Stato. Non ce l’abbiamo con le singole persone, tutte con un forte senso del dovere, ma con il sistema che ha troppe lacune. Per fortuna la gente comune ci è sempre stata al fianco, aiutandoci a mantenere viva la speranza. Da qualche mese abbiamo aperto un negozio di frutta e verdura. I nostri clienti continuano a chiederci se ci sono novità. Ci conforta sapere che in paese Daniele sia ancora così amato. Nessuno lo ha dimenticato e tutti sperano in un suo ritorno".

Cosa vi ha più colpito in questi anni?

"Essere in un limbo. Non sapere cosa è successo a Daniele ci sta consumando. In un certo senso, questa incertezza è peggio della morte. Non abbiamo una tomba su cui piangere, se invece nostro figlio è ancora vivo non sappiamo se sta bene. È un ragazzo fiducioso, se è da qualche parte cosa gli avranno fatto credere per non farlo più tornare a casa? Sobbalziamo a ogni squillo del telefono, potrebbero esserci notizie. Viviamo sospesi, nella nostra mente siamo ancora fermi a quel maledetto 10 giugno di 8 anni fa. Mia moglie poi con Daniele era simbiotica. Da quando è sparito si è come spenta, vive aspettando".

Ma non vi siete mai dati per vinti.

"La nostra più grande paura è che sia passato troppo tempo e che il caso venga archiviato. Io però combatterò finché ho vita, se non ci sarò più, il testimone passerà a suo fratello Luca. Voglio avere una risposta definitiva. Se questa segnalazione porterà a qualcosa, chissà, forse sarà proprio mio figlio a darmela di persona".