Dilaga la protesta: riportate indietro gli ostaggi

Dilaga la protesta: riportate indietro gli ostaggi
Dilaga la protesta: riportate indietro gli ostaggi

"Nessuno nel mondo si ricorda più degli ostaggi, tutti hanno già dimenticato quei bambini, gli anziani, donne, ragazzi chiusi da 29 giorni nei tunnel di Gaza". A Tel Aviv lo sconforto lo raccontano in qualsiasi luogo, non c’è neanche bisogno di parlare con i parenti dei rapiti: il sentimento è unanime. Il senso di impotenza e di rabbia si è concretizzato ieri sera di sabato nelle piazze di tutta Israele con migliaia di persone che manifestano, lo slogan non lascia dubbi: "Netanyahu, Galant, Gantz, le loro vite sono nelle vostre mani". A Tel Aviv i parenti dei sequestrati da ieri sera hanno piantato le tende davanti al ministero della Difesa: "Non andremo via da qui finché non torneranno a casa", hanno detto. Le famiglie chiedono al governo e ai militari di fare di più per il rilascio dei loro cari. Vogliono azioni efficaci e riavere indietro figli, mogli, padri, sorelle e fratelli. Molti hanno protestato anche davanti alla casa del premier.