Sabato 20 Aprile 2024

Digitale, donne, Mezzogiorno Ai giovani aiuti per la casa

Il premier presenta alla Camera le misure e le riforme del Recovery. Ora si dovrà correre: entro la fine dell’anno 11 provvedimenti legislativi

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di Claudia Marin

I miliardi in gioco del Piano Marshall del XXI secolo sono 248, come somma di tutte le possibili poste recuperabili nel decennio che dovrà ridisegnare le fondamenta del Paese e il suo destino. Ma questo è solo uno, il principale, dei numeri con i quali il premier Mario Draghi rende concreto, almeno nelle intenzioni, il valore del Recovery Plan italiano. Ma dietro alle cifre delle risorse compaiono, oltre alle grandi sei missioni-chiave del programma e alle riforme di sistema (fisco, giustizia, Pa, concorrenza) anche interventi più mirati per target. E così è lo stesso ex Presidente della Bce a sottolineare non solo la clausola di favore trasversale per donne e giovani (con tanto di incentivi per ridurre il gender gap) o a confermare per luglio l’avvio dell’assegno unico per i figli, ma anche due misure specifiche: le agevolazioni per le imprese create da under-35 e "il varo di un decreto per aiutare i giovani a contrarre un mutuo per acquistare una casa, con la possibilità di non dover pagare un anticipo, grazie all’introduzione di una garanzia statale".

Ed è sempre Draghi a mettere a fuoco altri capitoli che sono stati oggetto di contrasto nei giorni scorsi. Tocca a lui confermare in aula che il Superbonus del 110% sarà prorogato a tutto il 2023 nella legge di Bilancio: e così uno dei nodi politici del Piano trova soluzione nelle parole del premier. E tocca a lui anche spiegare ai sindaci ribelli del Mezzogiorno che "più del 50% del totale degli investimenti in infrastrutture – soprattutto l’alta velocità ferroviaria e il sistema portuale – è diretto al Sud". Tant’è che uno dei progetti più citati dal premier è quello che tocca "l’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, che diventerà una vera alta velocità".

Ma tornando ai numeri del Recovery, la prima missione "riguarda i temi della Digitalizzazione" e ha una dotazione di circa 50 miliardi. Sono ben 70, invece, i miliardi destinati alla missione della "Rivoluzione Verde". Per la salute, ancora, sono approntati 18,5 miliardi, con "un significativo incremento delle prestazioni di assistenza domiciliare, fino a prendere in carico entro il 2026 il 10% delle persone sopra i 65 anni che necessitano di assistenza oltre alle persone affette da patologia cronica". Alle politiche attive del lavoro sono diretti 22 miliardi.

Certo è che per avviare la macchina si dovrà correre: governo e Parlamento in 8 mesi, da maggio a fine anno, dovranno produrre 11 provvedimenti legislativi, tra decreti, riforme e deleghe. E sarà un’impresa molto più complessa che scrivere il Recovery.