"Difetti nella pistola elettrica" lI Viminale ritira il taser alla polizia

Il Ministero dell’Interno ordina di riportarle nelle armerie delle questure: "Servono altri test balistici". La sperimentazione era partita con Salvini nel 2018 in dodici città. Per l’Onu è un’arma a tutti gli effetti.

di Nino Femiani

Era nell’aria da tempo, tra sussurri e grida, proteste accese e lodi sperticate. Ora diventa ufficiale: il taser viene messo in stand by. La ‘pistola elettrica’, in dotazione sperimentale alle forze di polizia italiane, viene ritirata dal Ministero dell’Interno. Il Viminale accende il semaforo rosso alla Direzione centrale per gli affari generali della polizia di Stato ormai pronta all’acquisizione dei dispositivi di dissuasione criminale. Motivo? Bisogna attendere nuove prove tecniche sulle pistole elettriche "a tutela dei cittadini e degli stessi operatori di polizia". Quelle in dotazione – 32 in uso gratuito presso diversi commissariati –, vengono quindi ritirate e ritornano nelle armerie delle questure, tra i mugugni dei sindacati di polizia. L’idea di dotare le forze di polizia di taser era partita dal tavolo interforze nel 2014, ma la sperimentazione era stata avviata nel 2018 dall’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Era durata qualche mese e aveva coinvolto 12 città. Poi l’addestramento specializzato e la gara vinta da una società tedesca. Di colpo la brusca frenata con la "non aggiudicazione" della fornitura delle pistole della Axon Public Safety Germany, che aveva vinto la gara (unica a presentarsi) indetta l’anno scorso con il modello TX2. Cosa ha determinato la doccia fredda? Le prove balistiche, avvenute al centro di tiro della Polizia di Nettuno, hanno rivelato lacune potenzialmente pericolose per i cittadini e per gli stessi agenti. Quali? "Sono state riscontrate delle criticità relative alla fuoriuscita dei dardi, che hanno dato risultanze non conformi alle previsioni del capitolato tecnico", scrive il Dipartimento della Polizia di Stato.

La risposta della società tedesca arriva immediatamente. Axon Public Safety Germany "prende atto dell’esito della procedura con stupore e grande sorpresa, considerato che nel corso delle precedenti prove balistiche, svolte in piena conformità di legge ed in contraddittorio, i dispositivi della società avevano dimostrato piena aderenza alle specifiche tecniche previste dal bando di gara in oggetto". Da qui una richiesta di ripetere i test balistici. La ‘non aggiudicazione’ era stata anticipata giorni fa dal prefetto Franco Gabrielli, capo della Polizia, che aveva specificato che la decisione si fondava unicamente "su valutazioni ed esigenze essenzialmente tecniche ed operative. Non risulta oggi possibile ignorare i rilievi della commissione giudicatrice, né giuridicamente né moralmente, atteso che i riscontri negativi evidenziati dall’arma in sede di collaudo potrebbero danneggiare terzi incolpevoli o gli stessi operatori". Non è un mistero che sull’uso del taser ci sia da tempo una discussione non solo tecnica ma anche ideologica. Nonostante la sua diffusione nel mondo – le forze dell’ordine di più di 107 paesi ce l’hanno a disposizione – nel 2007 l’Onu l’haha etichettato e uno "strumento di tortura". In Italia, da Amnesty al Garante Garante dei detenuti, hanno messo in guardia sull’uso della pistola elettrica.