Mercoledì 24 Aprile 2024

Dietrofront e scuse dopo la rapina "Perdonateci, abbiamo sbagliato casa"

Blitz in un’abitazione a Firenze, famiglia sequestrata. I banditi cercano la cassaforte finché capiscono l’errore "Cercavamo un avvocato". E così restituiscono il bottino e ripuliscono le stanze per togliere le impronte

di Giovanni Spano

Lo strano caso dei quattro rapinatori ’gentiluomini’: irrompono in una casa all’ora di cena, sorprendono a tavola una coppia anziana e la loro figlia con famiglia. Armati, volti coperti dai passamontagna, li minacciano con la pistola e un piede di porco. Li chiudono in una stanza. Cercano con insistenza qualcosa, specialmente nel seminterrato. Buttano all’aria, ma non trovano altro che scatole vuote, vecchie. Solo allora si rendono conto di aver sbagliato target, di aver fallito. E chiedono scusa: "Eravamo convinti di essere entrati nell’abitazione di un avvocato. Abbiamo capito male in quale posto andare ed entrare. Allora vi chiediamo scusa". A suggello della loro ’professionalità’ restituiscono un orologio e qualche altro gioiello razziato in casa alle vittime collaterali, allibite e spaventate, senza fiato.

Ponte a Ema, frazione sulla via Chiantigiana dove viveva ’Ginettaccio’ Bartali; una parte ricade nel comune di Bagno a Ripoli; parte su Firenze da cui dista cinque chilometri in linea d’aria. E’ qui che si è verificata la strana tentata rapina che ha provocato grande spavento nella famiglia, illesa ma tenuta sotto sequestro per un po’. E che lascia aperto un altro scenario investigativo: chi è l’avvocato che cercavano i banditi, e perché? Per rapinarlo di beni e preziosi o per portargli via documenti importanti? Indagano i carabinieri della Compagnia di Firenze Oltrarno e della Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo.

L’azione, per come è stata ricostruita dagli investigatori dell’Arma, sembra essere – sul piano strettamente operativo – tipica di un commando addestrato bene: efficace, relativamente rapida, sicura per i banditi. Gente abituata a queste incursioni, decisa, ma non al punto di perdere la testa. Che cosa poteva accadere se fossero stati dei dilettanti semi improvvisati a tentare il blitz?

L’aspetto logistico invece ha lasciato a desiderare: come è stato possibile sbagliare l’abitazione da colpire, forse l’indirizzo? Il basista forse s’è spiegato male. O magari il commando ha capito peggio. Neutralizzati i presenti, la banda dei quattro ha puntato diretta al seminterrato rivoltandolo come un calzino. Cercavano qualcosa di specifico? Non lo precisano. Sembra.

Ricerca vana: c’erano solo diverse scatoloni vuoti, rimanenza di un vecchio trasloco. Allora puliscono lo scantinato con la candeggina, per cancellare le loro tracce. Prima di andarsene la confessione agli anziani terrorizzati. Con savoir faire inusitato ammettono l’errore, dicono che non hanno capito. E si profondono in poche, brusche, ma sentite scuse.