Sabato 20 Aprile 2024

Dica trentatré (anni) La festa scudetto esplode a Napoli "Come ai tempi di Diego"

Ieri migliaia nelle piazze e nei vicoli, fuochi d’artificio come a Capodanno. Lo storico Caffè Gambrinus aperto fino all’alba: "Notte indimenticabile". La promessa dell’attore Siani: ora posso anche mangiare un chilo di polenta.

di Nino Femiani

"‘Na sera ‘e maggio". Al secondo match point, il Napoli si attacca lo scudetto sul petto perché, come dice la celeberrima canzone "nun s’ ha da fá murì nu core amante". Non si poteva far di nuovo far soffrire le centinaia di migliaia di cuori azzurri, straziati da un’attesa che sembrava infinita. Trentatré anni dopo la storia si ripete, con una casualità che poi così casuale non è. Senza Maradona, certo, ma con Maradona nel cuore e con 60 mila pronti a rifare festa nello stadio intitolato al "pibe" e nelle strade tinte di azzurro. Ieri sera è iniziata la "fiesta", arrembante e colorata nonostante i piani messi in campo da prefetto e sindaco prevedessero maxi-isole pedonali e il divieto di girare in auto e in motorino. In trentamila si sono riversati in piazza Plebiscito, il luogo dei grandi raduni politici e canori, per celebrare un trionfo, ma anche per cancellare 33 anni di sofferenze segnati da fallimenti, retrocessioni, cocenti delusioni. È il momento della festa, quella più attesa, quella più desiderata. I caroselli dei tifosi, in attesa del ritorno trionfale della squadra da Udine, hanno raggiunto tutti i punti più "sensibili": dal murales di Maradona in via Emanuele de Deo, altare pagano issato per celebrare il campione più amato dal popolo azzurro, fino alle dimore degli eroi scudettati di Spalletti.

Così le processioni assediano casa Osimhen e Kvaratskhelia, si soffermano sotto l’abitazione di capitan Di Lorenzo, come un tempo si faceva quando in migliaia stazionavano la notte in via Scipione Capece, dimora niente affatto di lusso del pibe. E in questa notte di maggio le cose non sembrano tanto diverse da quelle di quegli anni. La gente lungo i budelli illuminati dei Quartieri Spagnoli fino alla rutilante via Toledo sembra avere lo stesso senso di rivincita contro la Juventus, il Milan, la Salernitana, il mondo intero. Ci si abbraccia davanti al bar Gambrinus, uno dei luoghi iconici di Napoli. "È una notte speciale, resteremo aperti fino all’alba", dice il proprietario Antonio Sergio. Fuochi d’artificio, bengala, cori e canzoni come se fosse la notte di San Silvestro.

Una sera speciale anche per tanti vip che hanno fatto il loro "fioretto" e che ora sono chiamati a mantenere i patti. Gigi D’Alessio ha promesso: "Metterò un bel vestito, prenderò un bel secchio di acqua gelata e me lo butterò addosso". Mentre Alessandro Siani va sullo sfregio gastronomico: "Mangerò un chilo di polenta", come Francesco Paolantoni ("Andrò in giro a mangiare pasta e patate nudo"). Non si contano poi gli annunci di spettacolini hot delle tifose azzurre, seguendo le orme romaniste della Ferilli. La più impertinente è la modella Raffaella Fico, ex compagna di Balotelli, con "un bel bagno freddo in topless". Sulla stessa linea, anche Marisa Laurito, più morigerata: nuda ma avvolta in una bandiera azzurra. Paolo Cannavaro, ex capitano del Napoli, non sta nella pelle: "Questa festa, iniziata stasera, sarà interminabile, durerà fino alla prima giornata del prossimo campionato. Mai avrei pensato che già ai primi di maggio potesse arrivare il giorno della conquista aritmetica".