Venerdì 19 Aprile 2024

Di Maio si schiera con il premier Obiettivo: smarcarsi dal leader M5s

Grande attivismo del ministro degli Esteri sul fronte della crisi ucraina

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di Elena G. Polidori

Ci sono molti modi per marcare una distanza senza palesare apertamente un dissenso. E Luigi Di Maio (nella foto), ministro degli Esteri, nel momento in cui il neo rieletto leader del M5s sta portando allo scontro nel governo il partito di maggioranza relativa, non aveva altro modo di mostrare la sua contrarietà all’azione di Conte e al nuovo corso del M5s, se non quello di rendersi molto attivo nel ruolo di titolare della Farnesina.

Nei giorni scorsi, Di Maio ha svolto diverse missioni all’estero, tutte benedette da un Mario Draghi che mostra benevolenza e apprezzamento nei confronti del titolare della Farnesina; è stato soprattutto in visita in questi paesi (tra cui l’Angola) che in futuro daranno all’Italia e ad altre nazioni europee la possibilità di sganciarsi dalla dipendenza da Mosca per quanto riguarda il gas. Si è speso, attraverso incontri personali, per tessere una fitta rete diplomatica (con Cavasoglu in Turchia, ma anche con Stoltenberg ad Antalya) e favorire il cessate il fuoco nel conflitto oltre ad aver convocato l’apposita commissione per la revoca delle onoreficenze italiane date in passato a cittadini russi di spicco nell’entourage putiniano.

Tutte ’azioni’ pubblicizzate mai quanto quella di ieri, quando ha visto l’omologo ucraino Dmytro Kuleba. Lo aveva già incontrato in precedenza, ma solo ieri (a poche ore dallo scontro tra Conte e Draghi sul dl Ucraina e le spese sulle armi) quel colloquio è diventato un modo per chiarire, specie all’interno del Movimento, la netta distanza dalla linea Conte: "Ho sentito Kuleba – ha twittato - massimo sforzo per mettere la parola fine alla guerra e ritrovare la stabilità". Ma Luca Ciriani (Fd’I) lo incalza: "Da che parte stai? Con il governo o con il tuo partito?". Da Di Maio una risposta chiara. Nei fatti.