Di giorno europeista, di notte dongiovanni Tutte le donne del presidente Giscard

La Francia piange uno dei suoi padri, scomparso a 94 anni: era un inguaribile romantico e un irriducibile latin lover. Sedusse attrici famose e anche la moglie del dittatore Bokassa. Il leader africano protestò: "Queste cose non si fanno"

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di Giovanni Serafini

È stato il monarca che ha dato un impulso alla nascita dell’Europa, il riformatore che ha fatto della Francia una società laica, liberale e moderna, il primo a capire l’importanza della televisione in una battaglia elettorale… ma anche un grande seduttore, un Casanova intemerato. "Il presidente che amava le donne", direbbe François Truffaut.

Come altri arrivati dopo di lui all’Eliseo (da Mitterrand a Chirac, da Sarkozy a Hollande), Giscard D’Estaing non sapeva resistere al fascino femminile. Ed era ampiamente ricambiato: star del cinema, cantanti, giornaliste, giovani deputate, perfino mogli di altri capi di Stato. Il suo carnet di caccia era inesauribile. I biografi gli attribuiscono storie erotico-sentimentali con attrici famose, da Brigitte Bardot a Marie Laforet, da Sylvia Kristel a Marlène Jobert.

Riuscì perfino a sedurre, colmo dei colmi, la moglie dell’imperatore africano Bokassa, quello che poi lo mise nei guai regalandogli la collana di diamanti che gli costò la rielezione. Lei, Catherine Denguiadé, era una bella ragazza del Ciad, colta, spiritosa e un po’ spregiudicata, consorte e favorita del dittatore centrafricano: "Mi ha portato via mia moglie, mi ha fregato l’imperatrice Catherine, sono cose che non si fanno. Ho informazioni precise, ho le prove, ho trovato una lettera in cui i due parlano di sentimenti d’amore reciproco e progettano incontri", protestò Bokassa intervistato alla tv francese da Nicolas Poincaré.

Non si contano le volte in cui il presidente Giscard lasciò nottetempo l’Eliseo per qualche scappatella, senza nemmeno darsi la pena di nascondersi. Non ne aveva bisogno, all’epoca non si usava inseguire gli uomini politici. Gli andò male solo una volta, una notte del settembre 1974 in cui, tornando da una serata di bisboccia a casa del cineasta Roger Vadim, andò a sbattere con la sua Citroen Ds Pallas contro la camionetta di un lattaio. Intervenne la polizia e constatò che VGE si trovava in galante compagnia. I cronisti accorsi non tardarono a dare un nome alla signora: si trattava di Marlène Jobert, una delle più belle e piccanti attrici del cinema francese.

Nel suo libro ’Storia erotica dell’Eliseo’, Jean Garrigues racconta che Giscard disponeva di una garçonnière messa a disposizione dal ministro degli Interni, Michel Poniatowski: è lì che si sarebbe incontrato per anni con Sylvia Kristel, la protagonista del film Emmanuelle. Altri dettagli che testimoniano la sua passione per le donne li ha forniti lui stesso: nel libro autobiografico ’Il potere e la vita’ descrive ad esempio Alice Saunier-Seité, ministro della famiglia: "Ha un corpo muscoloso dai movimenti felini, la guardo e mi chiedo se ha la stessa veemenza quando fa l’amore".

Romantico e sognatore come tutti i grandi dongiovanni, Giscard non esitava a farsi avanti anche quando, a età ormai avanzata, non aveva grandi chances di successo; s’interessava alle belle ragazze che annunciano la meteo in televisione, da Pauline Lefebvre a Louise Bourgoin. A volte sparava anche più in alto. Per esempio nel 2009, quando pubblicò il romanzo “La Principessa e il Presidente” in cui si attribuiva una love story, a 83 anni, con la principessa Diana d’Inghilterra.