Di cosa parlano gli italiani sul web? "Covid a parte, soltanto di scuola"

La ricerca: i parlamentari lontani dal Paese reale, per loro vengono prima i successi della Nazionale di calcio

di Giovanni Rossi

ROMA

Separazione degli orizzonti. Gli italiani e i loro rappresentanti in politica non sono concentrati sulla stessa agenda. Dal 1° maggio al 6 settembre visioni distinte, priorità agli antipodi, totale distanza sui temi. Setaccia il web, esamina i social e poi tira le somme. Una ricerca di Socialcom con l’ausilio della piattaforma Blogmeter, su un campione di oltre 100mila fonti tra social, siti di news, blog e forum, rivela che subito dopo l’irraggiungibile pandemia da Covid (12 milioni di conversazioni censite), è la scuola a stare in cima al dibattito in rete (con 4,5 milioni di conversazioni e 83 milioni di interazioni). Perché i pensieri degli italiani riguardano sì vaccini, mascherine, Green pass, ma spesso in relazione al mondo dell’istruzione. La scuola uscita da un anno pesante e ora alle prese con una ripartenza complessa interessa gli italiani più della sicurezza (4,3 milioni di conversazioni), dell’economia (2,1 milioni) e dell’immigrazione (495mila – dato residuale impermeabile persino all’allarme generato dalla crisi afghana).

Al contrario di quanto succede nel Paese, tra i 945 parlamentari italiani il presente-futuro della scuola è stato in questi mesi solo marginalmente trattato. Come indicano le tabelle della ricerca, l’analisi delle menzioni dei parlamentari premia nell’ordine lavoro, giustizia, Europei di calcio ed elezioni amministrative (con ricalco fedele nei messaggi e nelle interazioni). Si tratta di argomenti certo rilevanti o di stretta attualità nel periodo in esame, ma che sono del tutto lontani da quelli privilegiati e vivisezionati da studenti, genitori, professori. Una differenza anche quantitativa: presa a parametro la scuola, in questi mesi deputati e senatori hanno infatti discusso quasi il doppio degli azzurri di Mancini, il triplo della giustizia e il quintuplo di lavoro. E il quadro partitico regala un’ulteriore sorpresa: gli scarsi post sull’istruzione sono per il 33% opera dei 5 stelle, per il 23% dei leghisti e solo per il 10% del Pd (cioè ampiamente sotto la soglia dei propri eletti). Solo tra l’ultima settimana di agosto e la prima di settembre, l’argomento scuola ha ripreso quota a Palazzo. La riprova, secondo la ricerca, "di come il dibattito politico subisca il succedersi degli eventi e non sia in grado di influenzare le discussioni in rete".

Questa disconnessione tematica – e probabilmente anche emotiva – regala maggior forza agli esiti della ricerca, specie nei punti che illuminano timori e paure spesso a radicata connotazione territoriale. Non a caso le maggiori ricerche e conversazioni sulla scuola si registrano tra gli utenti del Mezzogiorno, nelle regioni in cui la la Dad è durata più a lungo e spesso con esiti sotto la sufficienza. In cima alla classifica sta la Campania, seguita da Calabria, Puglia, Sicilia e Basilicata. Molto serrato e a tratti tagliente il dibattito su obbligo di Green pass per il personale scolastico e mascherine in classe. La criticità maggiore esposta dagli studenti risulta proprio l’obbligo di indossare in aula il dispositivo di protezione individuale. Le parole chiave relative alle mascherine sono infatti le più utilizzate in tutte le discussioni delle principali community, luoghi di discussione vivace più apprezzati dagli studenti superiori che non dagli universitari. La Dad? Superata (forse) dagli eventi, giace al 9° posto tra le parole e gli hashtag degli insegnanti, al 10° nei riferimenti degli studenti.

Dalla ricerca emerge anche un confronto assai aspro tra i docenti favorevoli alla campagna vaccinale e al Green pass (larghissima maggioranza) e i colleghi contrari, una minoranza agguerrita in grado di movimentare importanti volumi di conversazione. "Non stupisce come un tema molto spesso sottovalutato come quella della scuola occupi in realtà un ruolo prioritario nella classifica delle preoccupazioni degli italiani – considera Luca Ferlaino, fondatore di Socialcom –. La scuola ha un ruolo sociale molto importante non solo per i ragazzi, ma anche per i genitori, che nel corso dei lockdown hanno vissuto le stesse difficoltà e frustrazioni dei figli subendo l’impreparazione del Paese". L’Italia vaccinata ora guarda con apprensione al nuovo anno scolastico. Che piaccia o no, è questa a lezione della rete ai distratti da imprese calcistiche ed elezioni amministrative.