Mercoledì 24 Aprile 2024

Desirée Mariottini, in 4 a processo per omicidio e violenza

La 16enne fu trovata senza vita all'alba del 19 ottobre 2018 in un casolare abbandonato a Roma. La nonna: "Nessuna sentenza ce la restituirà"

Desirée Mariottini

Desirée Mariottini

Roma, 21 ottobre 2019 - Quattro cittadini africani a processo per la morte di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina trovata senza vita lo scorso anno a Roma. Lo ha deciso il Gup di Roma, Clementina Forleo: i quattro rinviati a giudizio sono imputati per reati che vanno dalla violenza sessuale all'omicidio. Il processo avrà inizio il 4 dicembre prossimo davanti alla terza corte d'assise di Roma.

I 4 a processo: le accuse

Sono stati rinviati a giudizio i cittadini d'origine africana Alinno Chima, Mamadou Gara, Yussef Salia e Brian Minthe. Sono accusati, nello specifico, di omicidio volontario, violenza sessuale aggravata e cessione di stupefacenti a minori.  I fatti risalgono alla notte tra il 18 e il 19 ottobre 2018. Desirée si era recata in uno stabile abbandonato di via dei Lucani (quartiere San Lorenzo) per comprare droga. Secondo il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Stefano Pizza, i quattro avrebbero abusato a turno della ragazza dopo averle fatto assumere un mix di stupefacenti che ne hanno provocato la morte. Ad incastrarli ci sarebbero anche tracce dei Dna trovate dagli investigatori sul corpo della ragazza. Il corpo di Desirée fu trovato all'alba del 19 ottobre. Per questa vicenda, Comune di Roma, Regione Lazio e le associazioni 'Insieme con Marianna' e 'Dont't worry- Noi possiamo Onlus' si sono costituite parti civili.

La nonna di Desirée

"Il nostro dolore non si potrà mai calmare. Nessuna sentenza ci restituirà mai la nostra Desirée". Lo ha detto la nonna materna della vittima, a margine dell'udienza.

Il dolore della madre di Desirée

"Chiedo giustizia e rispetto per Desiree, che era solo una bambina. Per il mio dolore e per quello della mia famiglia". Così Barbara Mariottini, la madre della sedicenne intervistata dal Tg1. "Io e la mia famiglia - racconta la donna - eravamo preoccupati, ci occupavamo tutti i giorni di lei, l'abbiamo portata da uno psicologo. A fine luglio abbiamo capito che si drogava. Desiree aveva paura quando si parlava di comunità". L'ultimo ricordo? "Desiree - prosegue - si era svegliata, era a casa con me e si truccava. Gli occhi, il sorriso, di ricordi belli ne ho tanti. In barca, al concerto di Vasco, al cinema, quando andavamo in giro per Latina", prosegue. La aiutano questi ricordi? "Sì - risponde - ma so che non posso averne altri".