Martedì 16 Aprile 2024

Desirée Mariottini, ronde a San Lorenzo. "Siamo i giustizieri"

Alla testa ci sarebbero alcune donne. "Stiamo con Salvini - racconta un componente del gruppo -, chiamiamo solo la polizia quando serve"

Il complesso dove è stato trovato il corpo di Desirée a Roma (Ansa)

Il complesso dove è stato trovato il corpo di Desirée a Roma (Ansa)

Roma, 25 ottobre 2018 - Si definiscono "i giustizieri", sono "una decina di persone" che vigilano su San Lorenzo, a Roma, il quartiere teatro dell'omicidio di Desirée MariottiniQuando le 'ronde' entrano in scena, alla testa ci sarebbero alcune donne. La loro azione, assicurano, è solo quella di contattare la polizia qualora riscontrino episodi di criminalità. Chi controlla non entra mai "in contatto" diretto con i malviventi. Hanno operato anche stamattina, racconta Valerio, un componente del gruppo, all'Ansa. Corpo palestrato e pieno di tatuaggi, rivela: "Ci hanno chiamato da un pub, dove uno straniero infastidiva le ragazze che stavano andando a scuola". Immediata la segnalazione dei cittadini-vigilantes alla polizia: "Li abbiamo chiamati, lui è stato bloccato". Valerio spiega come funziona la struttura: "Siamo una decina di persone. I giustizieri", dice ridendo. "Ma non abbiamo mai contatti, ci limitiamo a chiamare la polizia", chiarisce. 

"Ci occupiamo - prosegue Valerio - di difendere gli abitanti del quartiere e lo facciamo da 5/6 anni". Mentre parla un nordafricano a pochi passi barcolla e ha in mano una bottiglia di birra. "Fra qualche ora quello - dice indicando l'immigrato - comincerà a fare casino. Noi lo controlleremo e poi chiameremo la polizia".

Gli abitanti lo salutano affettuosamente, mentre lui cammina per le strade del quartiere. "Non siamo razzisti finché - sottolinea - non ci rompono le scatole". Valerio sottolinea che il suo gruppo non c'entra nulla con il Comitato di quartiere e in tono sprezzante aggiunge: "Quelli si occupano di panchine". Sulla visita del ministro dell'Interno Matteo Salvini nel quartiere commenta: "Noi stiamo con Salvini, quelli che lo hanno contestato ieri non abitavano certo qui".

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I COMITATI - Non sembra scorrere buon sangue tra chi fa parte delle 'ronde civili' e chi appartiene, invece, al Comitato di Quartiere. "Noi non facciamo parte di nessuna ronda - taglia corta Sonia Ciuffetti, componente del Comitato - e ci fa ridere pensare che in un quartiere come San Lorenzo ci siano delle persone che affrontano i problemi in questa maniera". Quindi aggiunge: "Io vivo qui da 41 anni e non ho mai sentito di ronde di quartiere". Attraverso le pagine social il Comitato ha diramato una lista di persone autorizzate a parlare a loro nome promettendo "smentite, rettifiche e querele", quasi a evidenziare la tensione del momento. "Da tempo abbiamo dei gruppi whatsapp - dice una donna che abita nel palazzo di fronte al luogo del delitto - e ci coordiniamo per capire quando è consigliabile non uscire o su denunce da presentare alle autorità competenti".