Giovedì 18 Aprile 2024

"Depistaggi per nascondere la verità" La famiglia di Stefano Cucchi chiede due milioni di risarcimento

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Per la famiglia di Stefano Cucchi i depistaggi per evitare che si arrivasse alla verità sono "iniziati dal primo momento". Nel processo a carico di otto carabinieri, accusati di avere sviato il corso delle indagini su quanto avvenuto nell’ottobre del 2009, i legali dei familiari del geometra 30enne, morto per le lesioni subite, hanno chiesto un risarcimento di oltre 2 milioni di euro e una provvisionale di 750mila euro. Il duro atto d’accusa dell’avvocato Fabio Anselmo individua nel generale Alessandro Casarsa, l’imputato più alto in grado nella catena di comando, il "principale motore" del depistaggio. Nei confronti degli imputati i reati contestati, a seconda delle posizioni, sono di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia.