Giovedì 25 Aprile 2024

Denuncia choc, violentata a 16 anni: "Mi sono risvegliata mezza nuda"

Violenza in piazza Castello a Milano. La ragazza ha chiamato i soccorsi alle 7 del mattino: "Sono stata avvicinata da un uomo all’uscita da un locale". Il suo racconto al vaglio della polizia

Una manifestazione contro la violenza alle donne (foto d’archivio)

Una manifestazione contro la violenza alle donne (foto d’archivio)

Milano, 30 agosto 2022 - La serata in discoteca con le amiche. A notte fonda, la ragazza esce e si imbatte in un uomo mai visto prima, non si sa ancora se italiano o straniero. Camminano insieme per alcuni minuti. Poi scatta il pesante approccio sessuale all’interno dell’area verde che circonda il Castello Sforzesco. Lui inizia a molestare con insistenza la giovanissima liceale. Lei cerca di allontanarlo. Lui la spoglia con la forza e le abbassa i pantaloni. Poi la fuga dello stupratore e l’allarme lanciato poco dopo le 7 agli agenti di una Volante di passaggio all’incrocio con via Minghetti. È la sequenza choc, stando alle prime informazioni, andata in scena la scorsa notte in centro a Milano: la vittima sedicenne è stata soccorsa in strada e trasportata al centro specializzato antiviolenza della clinica Mangiagalli; poi, accompagnata dai genitori, è andata in Questura a sporgere denuncia, cercando di fornire più dettagli possibile agli investigatori della Squadra mobile.

È dalla sua testimonianza, ancora frammentaria, e dall’analisi delle telecamere di videosorveglianza che i poliziotti guidati dal dirigente Marco Calì sono partiti per dare un volto e un nome all’uomo che ha aggredito la minorenne. La ricostruzione ci porta attorno alle 4 nella zona dei locali di viale Alemagna, tra il Parco Sempione e la Triennale. La sedicenne si ritrova da sola: deve tornare a casa, a pochi minuti a piedi ci sono la fermata dei bus sostitutivi (che di notte percorrono in superficie il tragitto delle metropolitane) e il posteggio dei taxi alla stazione Cadorna.

All’esterno, si imbatte in un uomo che si propone di accompagnarla per un tratto. Tuttavia, lo scenario cambia all’improvviso: lo sconosciuto si fa sempre più pressante e comincia ad abbracciare e palpeggiare la ragazza, che prova a fatica ad allontanarlo. L’aggressore le è addosso, incurante della sua resistenza. Nei ricordi ancora confusi della vittima, l’assalto va avanti per diversi minuti, fin quando il violentatore si allontana, lasciandola a terra mezza svestita. Lei, stordita e sotto choc per quanto appena successo, resta lì almeno per un’ora. Al risveglio, dolorante, nota una macchina della polizia che sta passando e trova la forza di richiamare l’attenzione degli agenti. A loro riferisce ciò che è accaduto, prima di essere trasportata in ambulanza in ospedale. Da quel racconto, che nei prossimi giorni potrebbe essere integrato da dettagli più nitidi e precisi, scattano i primi accertamenti investigativi, che si concentrano sull’acquisizione dei filmati registrati dagli occhi elettronici installati sia in viale Alemagna sia lungo le strade percorse dai due per arrivare davanti al Castello Sforzesco e lungo la possibile via di fuga del predatore sessuale.

A proposito di predatori sessuali, ieri pomeriggio gli agenti della Mobile, coordinati dal pm Pasquale Addesso, hanno arrestato e messo ai domiciliari un ventunenne italiano, accusato di quattro raid avvenuti tra maggio e giugno ai danni di altrettante donne: il ragazzo si avvicinava alla vittima di turno a bordo di un monopattino elettrico e la aggrediva alle spalle, costringendola a subire atti sessuali. "Io ero paralizzata nel corpo – ha messo a verbale una delle donne – ma per fortuna ho avuto la prontezza di urlare, non ho detto parole, ma urlavo, a un certo punto si è sentito lo scatto di un portone. Appena il mio aggressore ha sentito il rumore mi ha lasciato a terra, si è alzato ed è corso verso il monopattino che ha preso ed è scappato".