Denise Pipitone: trovato pozzo sotto una botola, ma nessuna traccia

L'ispezione nella casa dove viveva Anna Corona, madre della sua sorellastra della bimba, Jessica Pulizzi, assolta dopo tre gradi di giudizio. I carabinieri hanno verificato dei lavori in muratura sospetti all'interno dell'abitazione di Mazara del Vallo. Sul posto anche vigili del fuoco con un'idrovora e una squadra del Saf per agire su un pozzo

Indagini sulla casa dell'ex moglie del padre di Denise Pipitone

Indagini sulla casa dell'ex moglie del padre di Denise Pipitone

Trapani, 5 maggio 2021 - Si torna a parlare del caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa a Mazara del Vallo il 1 settembre 2004. Oggi è scattata un'ispezione dei carabinieri della sezione investigazioni scientifiche, del comando provinciale di Trapani e della stazione di Mazara del Vallo, nell'abitazione in via Pirandello 55 in cui viveva Anna Corona, ex moglie di Pietro Pulizzi, papà biologico della piccola Denise, e mamma di Jessica Pulizzi, la sorellastra finita sotto processo e assolta nei tre gradi di giudizio. Ma al termine dell'ispezione, non sarebbero state trovate tracce di un qualche rilievo: i Vigili del fuoco e i Carabinieri del Ris sono stati al lavoro fino alle 20.15 nell'edificio, cercando anche con le carte del catasto alla mano, eventuali segni di lavori di muratura fatti negli ultimi anni. Controlli anche nel garage e in una botola, con un pozzo, ma come si apprende anche qui l'esito è stato negativo. 

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Alla base dell'accertamento di oggi, voluto dal procuratore capo Vincenzo Pantaleo e dai sostituti Roberto Piscitello e Giuliana Rana, una segnalazione, non anonima, che indicava agli investigatori alcune notizie ritenute "molto interessanti. Impegnati da ore sul luogo, i carabinieri, sulla base di alcune segnalazioni, insieme a vigili del fuoco e al gruppo Speleo Alpino Fluviale provinciale, hanno verificato se nella casa siano stati fatti lavori edilizi e l'esistenza di una stanza in cui potrebbe essere stata nascosta la piccola Denise. Piantine catastali alla mano, gli investigatori hanno perlustrato l'appartamento per capire se su un muro ci siano segni di intonaco più recente o tracce di una stanza murata.

I vigili del fuoco nel garage sono intervenuti per visionare un pozzo che si trova sotto una botola, con anche una idrovora montata dagli uomini del Saf. Il pozzo è profondo 10 metri e all'interno è stata trovata acqua per un'altezza di un metro e mezzo. L'ispezione sul pozzo si è conclusa alle 20. Dal pozzo i vigili del fuoco non hanno tirato l'acqua, dopo aver montato la pompa idrovora e i tubi di scarico. Il garage è stato richiuso a chiave.

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Fonti investigative di Marsala hanno smentito che vi siano state in atto ricerche del corpo di Denise. L'indiscrezione era emersa nel corso della trasmissione di Rai 2 'Ore 14', alla quale stava partecipando anche la mamma di Denise, Piera Maggio, e il suo avvocato Giacomo Frazzitta. "Sono choccata: ho saputo questa notizia dai giornali. Non sapevo nulla di questo accertamento:  non immaginavo che si parlasse di un 'cadavere' di Denise. Avrei voluto un minimo di delicatezza" ha detto Piera Maggio nel corso della trasmissione. "Non è stata una segnalazione anonima" ha specificato l'avvocato Frazzitta.

L'unica nota ufficiale sulla perquisizione dice che il sopralluogo è stato disposto dalla Procura di Marsala "per verificare lo stato dei luoghi e se sono stati effettuati lavori edili". In particolare i carabinieri hanno anche controllato una botola che si trova in uno dei due garage al pianterreno dell'edificio, che ha due elevazioni.

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La casa da anni non è più di Jessica Pulizzi: è stata venduta a una famiglia che vive all'estero ed è disabitata da circa un anno. "I proprietari della casa sono in Svizzera, io ho solo portato le chiavi della palazzina ai carabinieri che me le hanno chieste" ha detto la custode, aggiungendo che di recente non sarebbero stati fatti dei lavori di ristrutturazione, ma "solo piccoli lavori".

La Procura di Marsala da alcuni giorni ha riaperto le indagini sulla scomparsa di Denise per mettere a fuoco eventuali depistaggi o fughe di notizie che ne avrebbero causato il mancato ritrovamento. Sentito anche l'ex magistrato Maria Angioni, che seguì per prima le indagini sul caso, rappresentando l'accusa anche nel processo svolto al Tribunale di Marsala. Di recente la Angioni, ora giudice a Sassari, ha ribadito i suoi sospetti di presunte fughe di notizie che avrebbero compromesso la riservatezza delle indagini, e avrebbe rilanciato informazioni già emerse nel corso del processo a Jessica Pulizzi.

Il programma "Chi l'ha visto?", con Federica Sciarelli, che ha sempre seguito il caso, questa sera alle 21.20 su Rai3 è in collegamento in diretta con Mazara del Vallo: nella città si è tenuta anche una fiaccolata denominata 'Insieme per Denise' in piazza della Repubblica a Mazara del Vallo e alla qualeè presente anche Piera Maggio.

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Denise Pipitone: la storia

La storia di Denise inizia il 1 settembre 2004, giorno della scomparsa in via Domenico la Bruna a Mazara del Vallo, poco dopo mezzogiorno. Tutta Italia inizia a cercare la piccola, una ricerca andata di fatto avanti senza risultati per quasi 17 anni. Tante le segnalazioni e le indagini: dalla bimba nomade di Milano, a quelle fatte su amici e parenti. Nel dibattito pubblico finiscono le vite private della mamma Piera Maggio, costretta a confessare che il padre di Denise non è il marito Toni Pipitone, ma l'amante Piero Pulizzi, e degli altri componenti delle famiglie, fra cui Anna Corona e le figlie Jessica e Alice. Si scatena nel tempo una faida fra famiglie, con Anna e la figlia Jessica che minacciano Piera e la sorella Giacoma. Le intercettazioni porteranno Jessica a finire sotto accusa e poi al processo, che diventa un'altra tappa del tutti contro tutti. Jessica sarà assolta nei tre gradi di giudizio: intercettazioni e mancanza di alibi non bastano per condannarla.

Il caso Oleysa Rostova

In ordine di tempo l'ultimo capitolo scritto sul caso di Denise è stato quello con protagonista Oleysa Rostova. La ragazza russa aveva mandato una lettera all'emittente 'Primo Canale' per cercare la sua famiglia d'origine. Il racconto di un rapimento subito da piccola e la somiglianza con Denise avevano fatto pensare a una possibile soluzione del caso. La comparazione fra i gruppi sanguigni di Oleysa e Denise aveva però dato esibito negativo: due gruppi diversi e caso Denise quindi ancora aperto.