La madre di Denise Pipitone: "Messina Denaro sa, ora spero in un miracolo"

Piera Maggio, mamma della bimba scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004: "Chiedo ai magistrati di interrogarlo, spero in un ultimo gesto di redenzione". Il legale della donna: "Ha comandato 30 anni nel Trapanese, può avere informazioni"

Denise Pipitone, scomparsa nel 2004 da Mazara del Vallo (Ansa/Chi l'ha visto)

Denise Pipitone, scomparsa nel 2004 da Mazara del Vallo (Ansa/Chi l'ha visto)

Mazara del Vallo, 19 gennaio 2023 - "Qualcuno chieda a Messina Denaro se sa qualcosa su mia figlia Denise". La cattura del superlatitante ha aperto uno spiraglio di speranza per Piera Maggio e Pietro Pulizzi, genitori della piccola Denise Pipitone, scomparsa all'età di 4 anni da Mazara del Vallo, nelle terre del boss, il primo settembre del 2004. Anche se il rapimento non è probabilmente maturato in ambiente mafioso, Cosa Nostra potrebbe avere informazioni in merito. Spiega perché oggi l'avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, ospite in tv oggi su Rai 2 nella trasmissione 'Ore 14'. 

"Quando in un territorio accade qualcosa che suscita grande clamore e non è stata Cosa Nostra - prosegue Frazzitta -, i mafiosi cercano subito di informarsi. Come nel caso della scomparsa di Stefano e Antonio Maiorana (padre e figlio spariti nel nulla dal Palermitano nel 2007 ndr), anche se in quel caso ai mafiosi furono dette delle bugie". 

"Noi ci auguriamo che Matteo Messina Denaro possa dire qualcosa sulla scomparsa di Denise Pipitone - dice Frazzitta - anche se nominando come difensore la nipote ha dato un segnale preciso, che forse ancora non è stato colto, e si tratta di un segnale di chiusura. Tuttavia quando un padrino di questo livello viene arrestato si scompagina il sistema della criminalità organizzata e potrebbero esserci a breve altri arresti, qualche retata, con la conseguenza che qualcuno possa decidere di pentirsi e parlare"

"Non pensiamo che Messina Denaro possa essere stato coinvolto nella scomparsa di Denise - puntualizza - ma se per 30 anni ha comandato la mafia nel Trapanese, allora potrebbe essere a conoscenza di qualcosa. La speranza è che, eventualmente, decida di riparare in parte ai reati che ha commesso aiutando la giustizia a fare luce sul caso".

Frazzitta riconsce che l'eventualità che il boss collabori è remota: "Sarebbe bello, ma è un messaggio messo in una bottiglia e lanciato nell'oceano". Piera Maggio spera "in un miracolo, un ultimo gesto di redenzione. Ci appelliamo a dei sentimenti forse assopiti, al vero senso dell'essere un genitore amorevole Noi siamo convinti che se decidesse di fornire la risposta alla nostra domanda, metterebbe fine al nostro calvario".

"Chiediamo allo Stato italiano, ai magistrati -si legge sui profili social della donna e del padre della bambina, Pietro Pulizzi - dopo tutti gli accertamenti e le doverose domande di rito, qualcuno cortesemente chieda al boss, se in qualche modo ha avuto notizie sul sequestro di nostra figlia Denise".