Pd, per la segreteria ipotesi ticket Bonaccini - Schlein

La proposta viene dal deputato bolognese De Maria: "Sarebbe un’accoppiata perfetta". Giovedì la direzione. Tra i tanti scenari, anche quello dello scioglimento del partito

Stefano Bonaccini, 55 anni e Elly Schlein, 37 anni

Stefano Bonaccini, 55 anni e Elly Schlein, 37 anni

"Con Stefano Bonaccini candidato segretario, Elly Schlein sarebbe perfetta per un ticket". Mancherebbe l’incipit ’un mio auspicio personale’, per restituire pienamente la lettera del tweet. Ma quando a parlare è Andrea De Maria, a Bologna, è come se a esprimersi fosse buona parte del partito, visto che se esiste un equilibratore sotto le Torri, spesso e recentemente demiurgo della politica locale, è proprio De Maria.

Direzione Pd, Stefano Bonaccini sceglie il silenzio. Scioglimento dei dem? Accolto il no

Bologna chiama Roma, o più semplicemente il deputato appena rieletto è il primo che espressamente parla della possibilità di un ticket all’imminente congresso Pd tra l’attuale presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’attuale vicepresidente dell’Emilia-Romagna, Elly Schlein. Qualcuno li vorrebbe anche contro? Non è dato saperlo, con certezza. Si sa però che il primo è il governatore che parla con tutti, che guarda al riformismo, che ha battuto Salvini quando Salvini era un’onda e che in giunta ha Italia Viva e in maggioranza pure Azione e Sinistra (non i grillini, però). E che la seconda è l’astro nascente della sinistra progressista, che ha preso una valanga di preferenze alle ultime Regionali e che non ha – dato meritorio per i maligni – la tessera del Pd, dal quale uscì ormai anni fa.

In attesa della direzione Pd nazionale di dopodomani, qualcuno vorrebbe scongiurare lo scontro, per dare all’Emilia-Romagna e a Bologna quei meriti da frangiflutti. Altrove si ragiona in mezzo alle macerie, sotto la Torre degli Asinelli no. Il resto del tweet di De Maria: "Come si è già fatto in Regione Emilia-Romagna – ha continuato il segretario di presidenza della Camera riferendosi ai ruoli dei due possibili avversari al Congresso –, sarebbe un modo per contribuire davvero dalla nostra terra ad una nuova stagione di rilancio e di rinnovamento del Pd e del Centrosinistra".

Insomma, la suggestione si allarga, la platea congressuale potrebbe espandersi ancora, e dire che l’Emilia avrebbe anche l’ex ministra Paola De Micheli già in griglia. Alcuni veti incrociati ci sarebbero già, nel Pd nulla è mai semplice. Il bagno di realismo, dal suo punto di vista, ieri lo ha consigliato ai dem Matteo Renzi, con tempismo indicativo. "La fine del Pd è sia con, sia senza Elly Schlein – ha detto l’ex leader del Nazareno su La7 nel programma ’L’aria che tira’ –. Se Elly Schlein diventa segretario del Pd, mezzo partito viene da noi. Schlein non è iscritta al Pd. È una ragazza molto brava. Quando l’abbiamo messa in lista per il Parlamento europeo nel 2014 si è conquistata un sacco di voti. E ha preso tantissimi voti anche al Consiglio regionale nel 2020. Quindi massimo rispetto – ha continuato Renzi –. Ma non condivido praticamente niente delle sue idee". Infine Renzi ha rincarato la dose attaccando ancora il suo ex partito. "Seguendo i poster del Pd, direi: ‘Scegli’. Scegli se vuoi stare col Jobs act o col Reddito di cittadinanza. Il problema del Pd è che non ha mai scelto. Ma non può stare sempre nel mezzo".

Stefano Bonaccini giorni fa, parlando sempre su ‘La 7’, aveva aperto le danze con poche parole, ma chiare. "Mi candiderò al congresso Pd soltanto se capirò di poter essere utile". Alla semi-conferma hanno fatto seguito diversi appoggi pesanti, locali e non: Base Riformista a Roma, buona parte della maggioranza dem a Bologna, l’ex vice in Regione Elisabetta Gualmini (che punterebbe forte alla successione), altri amministratori e anche il governatore della Toscana, Eugenio Giani. La truppa sta crescendo.

Schlein invece, per ora, ha affidato il suo commento post voto (eletta a Bologna alla Camera per la prima volta) a uno scarno post sui social. Non è chiaro se si candiderà o meno, nel caso servirebbe una mano concreta da parte di una corrente forte del Pd. Come detto dopodomani c’è la Direzione, il clima è in ebollizione, e una mano a Schlein potrebbe arrivare dal segretario uscente Enrico Letta, che ieri ha stoppato di nuovo le voci di uno scioglimento, sarà un Congresso "aperto, costituente", dove tutto sarà messo in discussione: nome, simbolo, alleanze, organizzazione. Intanto il responsabile dell’organizzazione del partito, Stefano Vaccari, ha ribadito che è "prematuro parlare di un ticket Bonaccini-Schlein. Partire dai nomi è partire dalla coda, non dalla testa – ha sottolineato –. Congresso subito? La gatta frettolosa fa i figli ciechi, si dice, dobbiamo avviare la discussione andando oltre quello che abbiamo fatto in campagna elettorale".