Ucciso e fatto sparire nel nulla. Si cerca nell’area dell’Olgiatese

Villa Guardia, le indagini sulla scomparsa di Salvatore Deiana di Paola Pioppi

La sorella mostra le immagini dei due fratelli scomparsi  Da sin Salvatore Deiana e Antonio (Cusa)

La sorella mostra le immagini dei due fratelli scomparsi Da sin Salvatore Deiana e Antonio (Cusa)

Villa Guardia, 17 gennaio 2015 -  E' localizzata nell’Olgiatese la zona in cui si stanno concentrando le ricerche di Salvatore Deiana, scomparso nella notte tra l’8 e il 9 marzo 2009. Un’area boschiva dove gli inquirenti della Squadra Mobile di Como, che da qualche settimana hanno riaperto il caso coordinati dal sostituto procuratore Massimo Astori, hanno portato anche i cani da ricerca molecolare del Labanof, il Laboratorio di Antropologia Forense dell’Università di Milano, specializzato nella ricerca e nel recupero di resti umani sepolti. Una serie di nuovi elementi, emersi in questi ultimi tempi, ha consentito di riaprire le indagini sulla scomparsa di Deiana, all’epoca trentanovenne e uscito dal carcere da pochi mesi, che quella notte non era ritornato nella sua abitazione di Villa Guardia.

Ora si indaga per omicidio volontario, a fronte di un quadro degli accadimenti che appare ormai fortemente delineato: Deiana avrebbe avuto un contrasto con il suo omicida all’interno di un locale pubblico, ucciso in questo stesso luogo e fatto sparire a tardissima notte. Il suo corpo sarebbe stato occultato quasi sei anni fa nella zona in cui ora sono in corso le ricerche. Ormai si cercano dei resti ossei, e poche altre tracce, reperti per i quali sono appunto specializzati i ricercatori del Labanof, abituati a individuare corpi seppelliti e dispersi anche a distanza di anni. Ricerche che vengono calibrate in base al contesto ambientale in cui avvengono e che spesso si basano sull’intervento di diversi professionisti, per incrociare una serie di valutazioni derivanti da diverse competenze scientifiche.

Deiana, molto noto agli inquirenti, da tempo viveva inserito in un contesto di criminalità locale: l’ultima condanna risaliva al 2005, 6 anni e 8 mesi per il tentato sequestro a scopo di rapina dell’imprenditore comasco Marcello Priante, aggredito ad aprile 2004 davanti alla sua abitazione. Assieme a Deiana, due mesi dopo erano finiti in carcere due complici, ma a luglio 2008 era arrivato a fine pena, e tornato in libertà in applicazione della liberazione anticipata. Dopo alcuni mesi, quella sera era sparito, senza che si sapesse più nulla di lui. I familiari avevano sporto denuncia, la sorella Antonella fin da subito, aveva lanciato numerosi appelli, sperando che si facesse avanti qualche testimone, e ancora di più tre anni dopo, quando era sparito anche un altro fratello, Antonio. La mattina del 20 luglio 2012, era infatti scomparso anche il fratello Antonio, 36 anni, uscito di casa alla guida di una Kawasaki e mai più rivisto. Tuttavia le attuali indagini riguardano solo la morte di Salvatore, che non appare in alcun modo collegata alla sparizione del secondo fratello.