Accoltellò Deiana nel bar. Le prime ammissioni dell’imbianchino in carcere

Sei anni fa Monti frequentava Virgato, accusato del delitto di Ernesto Albanese. Si cercano le altre persone presenti al delitto di Paola Pioppi

DOLORE La sorella mostra le foto dei due parenti scomparsi

DOLORE La sorella mostra le foto dei due parenti scomparsi

Villa Guardi, 26 gennaio 2015 - Avrebbe fatto una serie di prime ammissioni Giuseppe Monti, fermato giovedì dalla Squadra Mobile di Como con l’accusa di essere uno degli autori dell’omicidio di Salvatore Deiana. La notte tra l’8 e il 9 marzo 2009, ci sarebbe stato anche lui all’interno del bar di Vertemate in cui venne ucciso Deiana a coltellate: secondo una prima ricostruzione degli inquirenti – che stanno identificando le altre persone presenti nel locale a tardissima ora - sarebbe stato proprio Monti ad assestare le prime tre coltellate.

Una serie di aspetti della dinamica sarebbero quindi già stati confermati dal trentaquattrenne di Bregnano, ora detenuto al Bassone. Già oggi il gip Ferdinando Buatier, che lo ha interrogato venerdì, potrebbe sciogliere la riserva in merito al suo fermo, motivato da gravi indizi di colpevolezza e pericolo di fuga. Per arrivare a identificare le altre persone coinvolte, tra cui almeno un altro esecutore materiale del delitto, le indagini della polizia si muovono in un contesto di criminalità locale, dove il giro di persone che ne fanno parte è tutto sommato ristretto: tutti si conoscono e si frequentano, con fortune e simpatie alterne.

Sei anni fa, all’epoca della sparizione di Deiana, Giuseppe Monti frequentava assiduamente Franco Virgato, 44 anni di Appiano Gentile, finito in carcere a ottobre con l’accusa di essere uno degli autori dell’omicidio di Ernesto Albanese, accoltellato a morte l’8 giugno scorso seppellito alle spalle di un immobile di Guanzate. All’epoca, anche Virgato e Salvatore Deiana si conoscevano e si frequentavano, anche se non è chiaro con quale assiduità.

La sera del 9 aprile 2002, Virgato era stato raggiunto al torace da una serie di colpi di arma da fuoco, mentre si trovava in via Frangi, a Maccio di Villa Guardia, davanti al bar che all’epoca era gestito dalla sorella e dal fratello di Deiana, Antonella (nella fotografia) e Antonio, quest’ultimo sparito nel luglio 2012. Le indagini della polizia, all’epoca, non erano arrivate a individuare il responsabile di quell’agguato, ma tra i sospettati era stato preso in considerazione anche Salvatore Deiana. Tuttavia non si era mai arrivati a raccogliere nessun elemento che potesse effettivamente portare ad accusarlo, così come con altri soggetti in qualche maniera collegati a Virgato. Nel giugno 2004, Deiana era poi finito in carcere per l’agguato a Marcello Priante, un tentativo di sequestro di persona a scopo di rapina, messo a segno due mesi prima. Al Bassone era rimasto fino a luglio 2008, meno di un anno dopo era sparito. Ora si sta cercando il suo corpo in una zona boschiva, ormai molto circoscritta, tra Appiano Gentile e Olgiate Comasco, con le difficoltà create da anni di sedimentazione naturale. Da queste indagini che si incrociano una con l’altra, rimane per ora esclusa la scomparsa di Antonio Deiana, avvenuta tre anni dopo quella del fratello, per la quale non ci sarebbe alcuna traccia, e nemmeno legami apparenti con il contesto a cui era invece più vicino Salvatore.