Roma, 20 giugno 2019 - La Corte Costituzionale, riunita oggi in Camera di consiglio, ha esaminato alcune disposizioni del Titolo II del "Decreto sicurezza" e ha bocciato l'articolo 28 ritenendo che violi l'autonomia costituzionalmente garantita a comuni e province nel prevedere un potere sostitutivo del prefetto nell'attività di tali enti.
La Consulta ha così dichiarato inammissibili i ricorsi contro il decreto sicurezza presentati dalle Regioni Calabria, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria, che ne hanno impugnato numerose disposizioni lamentando la violazione diretta o indiretta delle loro competenze. La Corte ha ritenuto che le nuove regole su permessi di soggiorno, iscrizione all'anagrafe dei richiedenti asilo e Sprar sono state adottate nell'ambito delle competenze riservate in via esclusiva allo Stato.