Venerdì 19 Aprile 2024

Decreto sicurezza, ecco i punti dell'intesa

Nel testo inviato alla Camera sparisce la protezione umanitaria, previsto il reato accattonaggio molesto, novità su sgomberi e abusivi

Foto di repertorio (Ansa)

Foto di repertorio (Ansa)

Roma, 8 novembre 2018 - Il Decreto Sicurezza che approda alla Camera introduce una serie di novità in tema di immigrazione e ordine pubblico. Viene abrogato il permesso di soggiorno per motivi umanitari e la durata massima del trattenimento degli stranieri nei Centri di permanenza per il rimpatrio passa da 90 a 180 giorni. Ampliata la gamma dei reati che comportano la negazione o la revoca della protezione internazionale: violenza sessuale, lesioni gravi rapina, violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni sessuali, furto aggravato, traffico di droga. Al Senato è stato aggiunto anche il reato di furto in abitazione. Tra gli altri provvedimenti previsti, il braccialetto elettronico per tenere monitorati i movimenti degli stalker, daspo urbano, sgomberi, stretta su accattonaggio, questua e parcheggiatori abusivi, taser in dotazione alla polizia municipale, sgomberi.

STATUS DI RIFUGIATO IL CUORE del decreto Sicurezza sta nella nuova tipizzazione della tutela complementare alla protezione internazionale, e cioè nei due nuovi status di rifugiato e di beneficiario di protezione sussidiaria. Abrogato il permesso di soggiorno per motivi umanitari previsto dal Testo unico sull’immigrazione del 1998. Il decreto individua casi speciali di permesso di soggiorno temporaneo per esigenze di carattere umanitario che si fondano sul principio di non refoulement (il divieto di espulsione o respingimento verso un Paese in cui il richiedente sarebbe esposto a rischio di persecuzione o tortura), ma anche sulla sussistenza di motivi di salute di particolare gravità e sulla ricorrenza di eccezionali calamità nel Paese di origine. Viene anche individuata una nuova ipotesi di permesso di soggiorno con carattere premiale per atti di particolare valore civile

RIMPATRI ACCELERATI  RADDOPPIA, da 90 a 180 giorni, il periodo massimo di trattenimento dello straniero all’interno dei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr). Ampliato l’elenco dei Paesi sicuri per accelerare le procedure di esame delle domande di protezione internazionale di stranieri che da quei Paesi arrivano (ad adottarlo sarà il Viminale) e le cause di manifesta infondatezza delle richieste. Sempre in tema d’immigrazione, viene ampliata la platea di reati che comportano la negazione o la revoca della protezione internazionale: violenza sessuale, lesioni gravi rapina, violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni sessuali, furto aggravato, traffico di droga. Al Senato è stato aggiunto anche il reato di furto in abitazione, anche non aggravato. E per chi ha reati di terrorismo la cittadinanza italiana viene revocata. Un altro tema del decreto Sicurezza è il sistema Sprar (Sistema protezione e richiedenti asilo e rifugiati) che verrà nettamente ridimensionato: ad oggi, potranno accedervi solo titolari di protezione internazionale e minori non accompagnati. Chi è già presente nel sistema vi rimarrà fino alla conclusione dei progetti.

ORDINE PUBBLICO IL GIRO DI VITE contro l’accattonaggio nelle strade è forte. Infatti, il decreto prevede che chiunque eserciti forme di accattonaggio con modalità vessatorie, simulando difformità o malattie o praticando l’accattonaggio attraverso mezzi fraudolenti per destare pietà, è punito con l’arresto da tre a sei mesi e una multa che può andare da 3mila a 5mila euro. Inoltre, chi organizza l’accattonaggio altrui è punito con l’arresto da uno fino a tre anni. Ampio capitolo sulla sicurezza: si prevede il Daspo per coloro che sono indiziati per reati di terrorismo e l’estensione dei luoghi dove può scattare il Daspo urbano (ospedali, mercati, scuole o fiere). Tra i temi clou c’è anche la sperimentazione da parte della polizia municipale di armi a impulsi elettrici (taser) in Comuni con più di 100mila abitanti. 

SGOMBERI LE MODIFICHE dell’ultima ora hanno, in parte, annacquato il decreto Sicurezza dalla sua prima versione, sul versante degli sgomberi delle case abusive. Infatti, da un lato viene previsto che l’intervento delle forze dell’ordine può essere differito in attesa che gli occupanti abusivi accettino una sistemazione alternativa. Dall’altro, vengono esonerati il Viminale e i prefetti dalla responsabilità civile e amministrativa per la mancata esecuzione degli sgomberi. Infine, viene istituito un fondo ad hoc di 2 milioni l’anno per le indennità dei titolari degli immobili. Stretta anche sui parcheggiatori abusivi che rischiano multa da 771 a 3.101 euro. Inoltre, se nell’attività vengono impiegati minori o se l’abusivo è già stato sanzionato per lo stesso motivo si richia fino a un anno di carcere.