Giovedì 18 Aprile 2024

Decreto rave, è scontro L’opposizione in Aula tenta la spallata: vuole farlo decadere

Il provvedimento deve essere approvato alla Camera entro venerdì. A Montecitorio si prevedono giorni caldi, rischio ostruzionismo:. all’interno del pacchetto anche il reintegro al lavoro dei medici no-vax

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di Alessandro Farruggia

Sul dl rave le opposizioni puntano al colpaccio, fare opposizione dura per costringere la maggioranza a scegliere se portare a casa la manovra – l’obiettivo di maggioranza e governo è approvarla definitivamente domani sera, ma problemi possono sempre capitare – o la conversione del decreto rave. Che fu approvato al Senato il 13 dicembre e alla Camera da oggi dove deve essere convertito obbligatoriamente entro il 30. Teoricamente, se alle strette la maggioranza può mettere – e probabilmente metterà – la fiducia, chiudendo la partita, ma Pd e M5s potrebbero scegliere di fare ostruzionismo.

"Per la maggioranza non sarà un passaggio facile" osservavano ieri pomeriggio nel Pd, attenti a non scoprire troppo le loro carte. "Stiamo trovando un muro da parte della maggioranza, ma continueremo a batterci affinché il testo venga cambiato. Ci batteremo fino in fondo affinché la maggioranza recepisca le nostre proposte e modifichi il testo" ha detto nei giorni scorsi Debora Serracchiani, capogruppo Pd. Ma sapendo che la maggioranza ha blindato il testo, l’obiettivo vero, seppur difficile da raggiungere, è un altro: farlo decadere. "Questo governo rivendica le proprie scelte e non si lascerà intimidire da chi vorrebbe un’Italia sottomessa all’illegalità: le regole devono valere per tutti", taglia corto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Per le opposizione la partita è rilevante non solo per l’introduzione nell’ordinamento del reato di “rave party“ (seppur modificato rispetto alla ben più larga e generica definizione del testo Nordio) ma anche per la cancellazione dei reati contro la P.A. dall’elenco di quelli ostativi e per il reintegro anticipato nel posto di lavoro dei medici ‘No-Vax’. "Per colpa" della cancellazione dei reati di corruzione dalla lista di quelli per i quali sono negati i benefici penitenziari, dichiara l’ex Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, ora deputato M5s, le "mafie ne trarranno benefici" visto che "mettono le mani su appalti e soldi pubblici proprio attraverso la commissione dei reati contro la P.A".

La norma anti-rave, riscritta al Senato dal governo sulla base degli emendamenti presentati dalla presidente della Commissione Giustizia Giulia Bongiorno e dal senatore di FI Pierantonio Zanettin, introduce il nuovo articolo del codice penale, il 633-bis, che punisce con il carcere da 3 a 6 anni chi organizza mega-raduni musicali su terreni altrui, in cui si faccia anche uso di sostanze stupefacenti. Per i partecipanti varrà sempre l’articolo 633 che parla di invasione di terreni ed edifici.

Il decreto, criticato da molti magistrati tra cui Roberto Scarpinato, ora senatore M5s, e il consigliere togato del Csm, Giuseppe Cascini, viene definito "incostituzionale" dall’ex pm Luigi de Magistris. "E lo è – spiega de Magistris – perché prevede una fattispecie penale talmente indeterminata che qualsiasi corteo, riunione, manifestazione, occupazione o assemblea può rientrare nella norma disegnata apposta dal potere per consentire gli abusi del potere". Tra le polemiche scatenate dal testo, una delle più significative da un punto di vista politico, è stata la decisione della capogruppo di FI al Senato, Licia Ronzulli, di non partecipare al voto per protesta contro le misure volute dalla Lega a favore dei ‘No-Vax’.