Martedì 23 Aprile 2024

Decreto in arrivo Aiuti a famiglie e aziende Allo studio lo stop agli obblighi fiscali

Il ministro Piantedosi: "Faremo il massimo per una ripresa veloce". Il governatore Bonaccini: "Per la nostra regione è un altro terremoto".

di Nicoletta Tempera

"Questo per noi è un altro terremoto, undici anni dopo". L’Emilia-Romagna è fiaccata, oggi come allora. Ma per il governatore Stefano Bonaccini, che non ha "imbarazzi", come dice lui stesso, ad accostare le due calamità, "la regione si rialzerà, come ha sempre fatto". E con l’aiuto del Governo, come hanno assicurato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il vice ministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, che ieri hanno portato ‘fisicamente’ a Bologna il sostegno dell’esecutivo. All’alba, già la premier Giorgia Meloni, da Tokyo, aveva chiamato Bonaccini, per assicurarlo in prima persona.

Adesso, "la priorità è salvare vite umane", è la posizione condivisa da tutti. Un impegno per cui in regione sono stati mobilitati già settecento vigili del fuoco. "Dobbiamo portare avanti una complicata operazione di soccorso – ha spiegato Piantedosi –. La difficoltà è che alcune zone sono ancora sotto l’acqua. Ci sono oltre 700 uomini già attivi sul territorio, 100 mezzi specialistici di varia natura, elicotteri specializzati per il salvataggio dal cielo, gommoni: tutto ciò che occorre per la specificità di un’emergenza di questo tipo". E poi esercito, forze dell’ordine, sanitari. È stato mobilitato anche il Battaglione San Marco. Tutti concentrati in questa fase uno, in cui le vittime sono già salite a nove e gli sfollati superano abbondantemente le tredicimila unità. "Una cifra destinata a crescere", ha detto l’assessore alla Protezione civile Irene Priolo, a fronte dei 36 comuni alluvionati e i 48 colpiti da frane. E anche oggi l’allerta è rossa: non per le piogge, ma per le piene dei fiumi, che non riescono a sfogare, né verso il mare, né dentro la terra. Ventuno corsi d’acqua, finora, sono esondati.

Una volta superata questa fase d’emergenza, toccherà mettere in sicurezza paesi e città. E poi ricostruire. Perché in questo momento l’Emilia-Romagna è quasi isolata. "C’è una limitazione estesa della percorrenza delle vie di comunicazione stradali e ferroviarie", come ha spiegato il vice ministro Bignami, aggiungendo che sono però già in campo 240 addetti e 50 mezzi di Anas, mentre per quel che riguarda la circolazione su rotaia, ancora interrotta sulla fascia adriatica, "le autorità competenti sono in stretto contatto con Rfi e Trenitalia per adottare le misure necessarie per ridurre disagi e ritardi ai passeggeri". E proprio per queste difficoltà, il gran premio di Formula Uno a Imola è stato annullata, "con l’accordo di tutti", spiega Bonaccini. Che chiede al Governo vicinanza, "abbiamo bisogno di tante risorse, ma noi ci metteremo tutta la forza dell’Emilia-Romagna e della sua gente". Perché, elenca, "abbiamo un sistema infrastrutturale devastato, strade provinciali che non ci sono più, un ponte che è crollato, tante strade che non sono più percorribili. Dovremo fare la conta dei danni alle famiglie, ai cittadini e alle imprese. Dovremo anche fare la conta di tutto quello che è la devastazione del patrimonio pubblico".

"Ci sarà un impegno – la risposta di Piantedosi –, che è già stato annunciato da parte del Governo, per fare tutto quanto possibile per la ripresa della normalità della vita, il sostegno alle aziende, alla fiscalità. Il Governo farà la sua parte, la farà fino in fondo. Sappiamo che la fa nei confronti di una popolazione che ha grande tradizione di resilienza, di capacità di rialzarsi anche dopo il terremoto". E già ieri pomeriggio in un vertice tra i ministri è stato tracciato un primo punto.

[FIRMA]