Decapitò la promoter, si uccide Il biglietto in cella: zero giustizia

L’uomo aveva fatto a pezzi l’amica per soldi, poi l’aveva sepolta nell’orto. Si è soffocato coi sacchetti

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BUSTO ARSIZIO (Varese)

Si è ucciso nella penombra del bagno del carcere dove era rinchiuso per aver trucidato l’amica promoter per denaro Vito Clericò, 68 anni di Garbagnate Milanese, che ha scelto di morire soffocandosi da solo, ingoiando sacchi della spazzatura. E’ accaduto nel pomeriggio di ieri, all’interno del carcere di Busto Arsizio, in provincia di Varese, dove Clericò stava scontando l’ergastolo per l’omicidio di Marilena Rosa Re, 58 enne di Castellanza, uccisa, decapitata e poi seppellita nell’orto dal killer. A quanto emerso Clericò è uscito dalla sua cella per andare in bagno dopo le 17 circa e non è più tornato. Prima di togliersi la vita Clericò, a quanto emerso, ha scritto una lettera per spiegare il suo gesto, scagliandosi contro l’autorità giudiziaria. Reo confesso del delitto dopo aver reso otto diverse versioni dell’accaduto, l’uomo non si sarebbe mai abituato alla privazione della libertà o, forse, non riusciva più a convivere con i sensi di colpa. La storia di uno dei delitti più cruenti d’Italia ha avuto inizio nel luglio del 2017, quando Marilena Rosa Re è scomparsa da casa, senza lasciare traccia o avvisare marito e figlia. Il suo cellulare ha lanciato il suo ultimo segnale a Garbagnate Milanese, dove viveva Vito Clericò assieme alla moglie, a sua volta indagata per sequestro di persona e occultamento di cadavere.

Secondo le indagini che hanno portato alla condanna del 68 enne, Marilena aveva telefonato alla coppia per riavere indietro 100 mila euro in contanti dati in custodia qualche anno prima, che i due avevano però speso. Dopo essere salita sull’auto dell’amico, Re sarebbe stata aggredita e colpita alla testa a Garbagnate Milanese, seppure ancora oggi non è emerso esattamente dove, e poi decapitata da Clericò nel terreno di sua proprietà, a qualche centinaio di metri da casa sua. La testa della vittima, su indicazione del killer, è stata poi ritrovata in un campo. I carabinieri arrivarono a lui la sera stessa della scomparsa della donna, dove trovarono un primo indizio, ovvero un paio di pantaloni sporchi di sangue ancora nella lavatrice.

Valentina Rigano