Giovedì 25 Aprile 2024

De Gasperi faro di una nuova ricostruzione

Ci sono lo spirito, l’anima, gli intenti degli anni della Ricostruzione negli appassionati interventi di Mario Draghi di presentazione del Recovery Plan tra Camera e Senato. È il Dopoguerra di Alcide De Gasperi, sia pure nella versione possibile nel XXI secolo, il riferimento costante del premier non solo nelle citazioni esplicite dello statista democristiano, ma anche nelle indicazioni strategiche destinate a segnare il destino del Paese nei prossimi venti, trent’anni. Non per caso gli assi portanti sono la casa, il welfare, lo studio, un’occupazione sicura per i giovani. È l’impegno massiccio di risorse nelle grandi infrastrutture rivolte a collegare meglio il Nord e il Sud, l’Est e l’Ovest della Penisola.

Draghi, forse, non si assegna oggi il ruolo del leader della Dc all’indomani della Seconda guerra mondiale. Ma è certo che è da lui che trae la più forte ispirazione valoriale in questo drammatico tornante della storia. E non ne fa mistero. Lo rivela espressamente quando avvisa: "Scriveva Alcide De Gasperi nel 1943: “Vero è che il funzionamento della democrazia economica esige disinteresse, come quello della democrazia politica suppone la virtù del carattere. L’opera di rinnovamento fallirà, se in tutte le categorie, in tutti i centri non sorgeranno degli uomini disinteressati pronti a faticare e a sacrificarsi per il bene comune’’. A noi l’onere e l’onore di preparare nel modo migliore l’Italia di domani".

Ma nella bussola dell’ex numero uno della Bce non ci sono solo i principi e il rigore di quella classe politica. C’è anche una sorta di ritorno al futuro nelle missioni-chiave del governo del Paese. In primo luogo, il puntare sui giovani, sulle donne e sul ritorno alla natalità: con l’esigenza primaria di ricostruire un mercato del lavoro inclusivo e protetto e un sistema di Welfare State (asili, assegno unico, parità di genere) che permetta di conciliare lavoro e vita familiare. Da qui anche la spinta per una nuova politica della casa che consenta alle nuove generazioni di acquistare un immobile (e torna alla memoria il Piano Casa di Amintore Fanfani).

In secondo luogo, l’investimento sulla scuola, sulla formazione professionale, sulle competenze scientifiche e tecniche: con le maggiori risorse destinate a sostenere,con alloggi e borse di studio, "i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi", come recita la Costituzione del ’48.

In terzo luogo, il vasto programma di opere pubbliche e di reti, per tutti i Sud del Paese, che richiama alla mente quella Cassa per il Mezzogiorno voluta da uomini come Gabriele Pescatore e Donato Menichella che Draghi conosce più di ogni altro.