
Marcello De Angelis si è dimesso da responsabile della Comunicazione della Regione Lazio, dopo le polemiche scatenate da un post a inizio agosto in cui negava la matrice fascista della strage di Bologna. E rinfocolate pochi giorni dopo a causa di una canzone antisemita scritta nel 1995, quando era frontman del gruppo 270bis. È per questo testo – assicura il giornalista, 63 anni, un passato nell’estrema destra – di aver maturato la decisione: "La mia coscienza me lo impone. È un messaggio di odio insensato nei confronti di esseri umani senza colpa". C’è chi sostiene che abbia lasciato l’incarico per la bufera scatenata dall’assunzione nel suo staff del fratello della compagna. La decisione "irrevocabile e con effetto immediato" l’ha comunicata sia a voce che per lettera al governatore Francesco Rocca, che lo ha ringraziato "per il prezioso lavoro svolto e il senso di responsabilità dimostrato". Nella missiva De Angelis si sfoga per essere stato messo "alla gogna" a causa delle sue esternazioni sulla strage di Bologna e punta il dito contro la "mostruosa macchina del fango" che "ha scatenato dure pressioni politiche".
Esulta il centrosinistra, che da giorni ne chiedeva l’allontanamento. "Gesto doveroso ma tardivo", è il coro unanime da Fratoianni a Calenda. Un’ottima notizia – chiosa l’associazione familiari delle vittime – ha atteso anche troppo".