Lunedì 22 Aprile 2024

Il David ancora sotto attacco. "Statua troppo nuda". Pubblicità censurata in Scozia

Un ristorante italiano obbligato a modificare un cartellone nella metropolitana di Glasgow In Florida una docente era stata costretta a dimettersi dopo aver mostrato l’opera agli alunni

Firenze, 20 maggio 2023 – Una premessa d’obbligo. Al momento non disponiamo di strumenti in grado di far tornare in vita il Buonarroti e intimargli di dotare il suo capolavoro di un paio di boxer da indossare alla bisogna per non turbare le cervellotiche sensibilità dell’anno del Signore 2023, un tempo in cui un qualsiasi essere vivente dotato di pollice opponibile può aprirsi via smartphone universi di nefandezze e perversioni, ma non è in grado di sostenere l’impatto visivo delle ’grazie’ del David.

Ergo bisogna darsi una calmata. Ciò detto andiamo di cronaca spicciola e – dopo aver sorvolato l’Oceano e aver annotato sul taccuino che in Florida, Hope Carrasquilla, preside di un liceo, è stata costretta a lasciare il lavoro , p erché alcuni genitori si erano lamentati del fatto che durante una lezione di storia dell’arte i propri figli erano stati sottoposti alla ‘visione pornografica’ del David come Michelangelo l’aveva fatto – guardiamo alla vicina Scozia dove la nudità della statua più famosa del mondo è stata rimossa dai poster della metropolitana di Glasgow ancora una volta a causa delle sue parti intime.

Il David 'rivisto' in un manifesto pubblicitario di un ristorante italiano di Glasgow
Il David 'rivisto' in un manifesto pubblicitario di un ristorante italiano di Glasgow

La pubblicità riguardava il ristorante cittadino ‘Barolo’, che fa parte del gruppo di strutture ricettive Drg. Il poster mostrava il David intento a mangiare un trancio di pizza (a quanto pare son tempi di opere d’arte affamate...) e riportava la frase “Non c’è niente di più italiano”.

L’azienda che gestisce gli spazi pubblicitari della metropolitana ha rifiutato l’immagine iniziale proposta da ‘Barolo’, richiedendo una seconda versione dopo che gli adesivi della bandiera italiana sulla zona inguinale “non erano abbastanza grandi”. Così è, anche se non ci pare.