Mercoledì 24 Aprile 2024

Dati falsi per favorire Kurz, sondaggista in cella

VIENNA

Sabine Beinschab, fondatrice dell’istituto di ricerche Research Affairs che da molti anni conduce sondaggi per il gruppo mediatico Oesterreich, sarebbe stata arrestata per possibile inquinamento delle prove nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione che nei giorni scorsi ha portato il premier austriaco, Sebastian Kurz, a dimettersi. La notizia dell’arresto viene riferita dal quotidiano austria Der Standard e per il momento non è confermata (ma nemmeno smentita) dall’Ufficio del procuratore per l’economia e la corruzione (WKStA) che sta indagando su una serie di reati che ha visto coinvolto anche l’ex cancelliere austriaco Sebastian Kurz (OeVP), indagato per infedeltà e corruzione in affari pubblicitari col gruppo Oesterreich. Sabine Beinschab avrebbe cancellato i contenuti al disco rigido del suo computer poco prima di essere sottoposta a perquisizione domiciliare la mattina del 6 ottobre. La sondagBeinschab è accusata di infedeltà e corruzione e, a quanto pare, assieme alla sua collega Sophie Karmasin, ha attuato l’accordo attorno ai presunti sondaggi falsi a favore di Kurz e dell’OeVP e poi presentato fatture fasulle.

Intanto il nuovo cancelliere austriaco, Alexander Schallenberg, si è scusato via Twitter per aver in parlamento lanciato per terra il mandato di perquisizione dell’inchiesta Kurz. Durante il dibattito, dopo la sua relazione programmatica, Beate Meinl-Reisinger, leader dei liberali Neos, ha appoggiato sul banco di Schallenberg il fascicolo, affermando che "vale la pena leggerlo". Il neo cancelliere, visibilmente infastidito, l’ha preso e lo ha depositato un po’ frettolosamente per terra alle sue spalle. Visto che le polemiche stavano montando sui social media, Schallenberg del pomeriggio si è appunto scusato con un tweet.