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"È trascorso ormai quasi un anno dalla sperimentazione ed effetti a lungo periodo non se ne sono visti. Quello che abbiamo osservato in questi mesi, e in tutto il mondo, è che la maggior parte degli eventi avversi sono insorti a breve: per quasi l’80% dei casi nella giornata di vaccinazione o il giorno successivo, e comunque quasi totalmente entro una settimana dalla vaccinazione. Come accade di solito anche per i farmaci. In virologia di solito se non emerge una complicazione entro sei mesi, un vaccino è considerato sicuro. E così allo stato è". Così il professor Silvio Garattini, farmacologo principe, presidente dell’istituto Mario Negri. Covid oggi in Italia: bollettino del 12 settembre Professor Garattini, l’Aifa ha però ricevuto oltre 91mila segnalazioni di effetti collaterali. "Sì, ma guardiamo ai numeri nella loro globalità. Le 91mila segnalazioni sono a fronte di 76,5 milioni di inoculazioni e per l’86% quelli segnalati sono stati effetti avversi non gravi. E, aggiungo, anche quelli gravi, solo per il 48% sono correlabili alle vaccinazioni e pochissimi hanno portato a ospedalizzazioni e ’solo’ 14 a decessi". I no vax fanno il processo alle intenzioni: si pretende di sapere cosa accadrà fra dieci o venti anni. "Si pretende l’impossibile. Con questo criterio non dovremmo immettere sul mercato nessun farmaco e nessun vaccino. C’è un eccesso di sfiducia. Quello che sappiamo oggi è che quelli contro il Covid-19 sono vaccini che hanno una buona efficacia alla quale corrispondono effetti negativi accettabili. Se consideriamo i danni che insorgono dal virus, il fatto che abbiamo sofferto 130mila vittime e ancora oggi abbiamo 60-70 morti al giorno, non c’è paragone". Molti non si fidano nella nuova tecnologia a mRna. Sbagliano? "Questi di cui stiamo parlando sono vaccini tutto sommato molto più semplici di quelli che avevamo prima, perché contengono molte poche sostanze: ...
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