Giovedì 18 Aprile 2024

Dalla suocera ai delitti del passato Spunta l’ombra del serial killer

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di Tommaso Papa

Oggi arrivano i Ris nella villetta di Malavicina di Roverbella, estremo nord della provincia di Mantova al confine col Veronese, dove giovedì scorso è stata uccisa Anna Turina, 73 anni. La donna è stata trovata in fondo alle scale del seminterrato con la gola tagliata. In carcere da venerdì c’è il genero, Enrico Zenatti, 54 anni, sospettato di un delitto d’impeto, legato all’astio che nutriva per la suocera. Un insolito presunto colpevole, visto che ha alle spalle un passato ingombrante, l’accusa poi finita in assoluzione per l’omicidio di due prostitute a Verona. Quel lontano capitolo (i fatti sono del 2003-2004, la sentenza definitiva della Cassazione del 2009) non può non fare da sfondo alle indagini di oggi, ma con esse non ha connessioni concrete. Lunedì mattina Zenatti, in carcere a Mantova, ha respinto in blocco l’accusa di aver colpito la madre di sua moglie Mara. "Non sono stato io", ha detto e ha cercato di spiegare alcune delle circostanze che hanno indotto gli inquirenti ad arrestarlo. Molte di quelle circostanze non sono note, altre sì: la sua presenza nella villetta del delitto confermata dalle telecamere, la permanenza da solo accanto al corpo della vittima, i suoi movimenti durante le fasi concitate della scoperta del corpo. Proprio su questi si appunterebbe parte dell’attenzione degli inquirenti: Zenatti racconta di essere intervenuto dopo l’allarme. Dice di aver partecipato ai soccorsi e di essere rimasto solo appena qualche instante, forse qualche minuto, mentre la moglie e il cognato Paolo Savoia correvano a chiedere aiuto. Questo fondamentale particolare, però, non sembra trovare conferma dagli altri presenti sulla scena. L’intervento dei Ris dei carabinieri di ieri serve a chiarire molti dei dubbi che circondano l’omicidio. Anche quello sull’arma: si è parlato di un paio di forbici poi lavate. Ma, rammenta chi ha indagato, nel locale c’era tutto un armamentario da cucina: coltelli, oggetti appuntiti e ovviamente anche le forbici. Ai margini dell’inchiesta principale si sta sviluppando il lavoro dei carabinieri di Mantova, che stanno iniziando a passare al setaccio tutti i cold case irrisolti che hanno per vittime prostitute. Gli accertamenti si svolgono non solo nel Mantovano, ma anche a Verona, Rovigo, Cremona e Modena. L’arresto di Zenatti è stato convalidato anche per la possibile reiterazione del reato. Tra i precedenti c’è chi ricorda di una ragazza di vita ammazzata a botte nel Veronese. Altri casi di morti misteriose devono essere setacciati e studiati. "Per ora ci concentriamo su quello che è successo" spiega uno degli inquirenti.