Dal carcere duro alle proteste di piazza Ma lo scontro è anche in Parlamento

L’anarchico-insurrezionalista Alfredo Cospito (foto), 55 anni, è detenuto per vari reati: la gambizzazione di un dirigente dell’Ansaldo, la spedizione di pacchi bomba, un attentato (fallito) contro la scuola allievi di Fossano. Dal 4 maggio 2022 – per decisione del ministro Cartabia – è al 41 bis (per 4 anni), e dal 20 ottobre è in sciopero della fame; per lui si mobilita la galassia anarchica anche con attentati. Il 12 gennaio quattro deputati Pd vanno al carcere di Sassari in cui è detenuto, per un’ispezione: con lui e, su sua richiesta, con dei mafiosi parlano della loro situazione al 41 bis. Cospito il 30 viene trasferito nel penitenziario di Opera, nel frattempo la polizia penitenziaria riferisce di un colloquio tra l’anarchico e alcuni mafiosi che lo esortano a proseguire nella protesta perché "pezzo dopo pezzo si arriverà al risultato". La relazione arriva al ministero della Giustizia: il vice di Nordio, Andrea Delmastro (FdI) la porta a conoscenza del compagno di partito Donzelli, vicepresidente del Copasir. Che intervenendo alla Camera il 31 la usa per attaccare i dem come fiancheggiatori di anarchia, terrorismo e crimine organizzato. Insorge il Pd che accusa i due di aver divulgato informazioni riservate – la procura di Roma ha aperto un procedimento – e ne chiede le dimissioni. Premier e maggioranza fanno muro: il 2 febbraio il Guardasigilli dice che Donzelli non ha rivelato segreti. Sullo scontro in aula deciderà un Giurì d’onore.