Crisi climatica, come il super caldo ci ha cambiato la vita

Dai condizionatori al guardaroba. Ma anche vacanze, mobilità, malattie respiratorie: la trasformazione delle nostre abitudini (e del nostro organismo)

La febbre della Terra

La febbre della Terra

La crisi climatica non è un evento che si manifesterà nei prossimi decenni: è qui e ora, e ha cambiato le nostre vite da anni. Secondo l’Ispra, l’aumento delle temperature in Italia era stimato nel 2020 di 1,54 gradi rispetto alle medie 1961-1990. Quindi molto più delle medie globali. Il riscaldamento è maggiore in inverno (+2,36°) che nelle altre stagioni. A crescere sono in particolare le temperature massime, ma salgono anche, seppur meno, le minime. Calano i giorni di gelo, aumentano le ondate di calore. La piovosità è scesa del 5%, ma sono aumentati i giorni consecutivi di siccità: piove poco di meno però in maniera molto più concentrata.

La febbre della Terra
La febbre della Terra

Boom condizionatori

A partire dalla seconda metà degli anni ’90 l’aumento della temperatura ha comportato un boom nell’acquisto di condizionatori, che crescevano già dell’11% all’anno attorno al 2010. Questo, ricorda Terna, comporta un aumento dei consumi elettrici in estate (+4,9% nel 2021) con più emissioni di gas serra, dato che le rinnovabili coprono solo il 38% della produzione elettrica. Più emissioni portano a un aumento della temperatura e a più domanda di condizionatori. Il cane che si morde la coda.

Sciare, che impresa

Nel 2020 i giorni di gelo sono stati quindici in meno rispetto alle medie 1960-1990. Secondo uno studio dell’Eurac di Bolzano, negli ultimi cinquant’anni la stagione della neve si è ridotta sulle Alpi tra i 22 e i 34 giorni e la consistenza del manto nevoso sotto i 1.000 metri si è dimezzata, mentre ad altezze superiori si è ridotta tra il 20 e il 35%. L’altezza della neve stagionale (da novembre a maggio) è calata in media di -8,4% per decennio.

Meteo impazzito

Secondo l’European Severe Weather Database, dal primo gennaio al 31 ottobre 2021 ci sono stati in Italia 1.826 eventi meteo estremi. Nello stesso periodo dello scorso anno erano stati 1.314, nel 2018 erano 952, nel 2015 erano 612, nel 2010 appena 286. Le forti grandinate sono passate dalle 46 del 2009 alle 471 del 2020. Le piogge intense dalle 146 del 2009 alle 3.902 del 2020. Questo impatta sulla stabilità idrogeologica, con aumento di frane e smottamenti e sul numero di alluvioniinondazioni. In Italia, dal 2016 al 2020, si sono registrate 446 grosse frane e 185 inondazioni.

Lotta al traffico

Per far fronte all’inquinamento urbano sono state introdotte le zone a traffico limitato e le targhe alterne, penalizzando le auto più inquinanti. Ma gli effetti sono minimi. L’aumento di auto elettriche e ibride (parco circolante 128.798 a metà 2021) risponde invece alla necessità di emettere meno Co2, ma è solo una ridotta minoranza dei 38 milioni di veicoli.

Niente cambio d’armadio

L’aumento della temperatura di un grado e mezzo, molto più pronunciato in inverno, ha “compresso“ il range di temperatura nel quale viviamo, riducendo la necessità di “cambi di stagione“. Questo, con altri fattori, ha determinato un crollo della spesa per l’abbigliamento che, secondo Istat, è calata dal 2006 al 2016 del 24,8%, pari a un minore esborso di 468 euro all’anno per famiglia.

Cambia il paesaggio

I pannelli solari nei campi e sui tetti delle case e le enormi pale eoliche sulle colline rendono l’idea dell’aumento dell’uso di energia verde in Italia. Nel settore elettrico, il 37% dei consumi italiani nel 2020 è stato soddisfatto da fonti rinnovabili. In 10 anni, Boom dell’eolico (+222%) e del fotovoltaico (+1.600%).

Malattie respiratorie

Infiammazioni ai bronchi, asma sempre più forte, polmoniti: lo smog ha aumentato tutte le patologie respiratorie. Diverse ricerche mettono in correlazione l’inquinamento (in zone come la Pianura Padana, ad esempio) e l’insorgenza di malattie e tumori.