"Da domani lei non lavora più qui" Cento facchini cacciati via WhatsApp

Bologna, la multinazionale Logista chiude un magazzino e manda gli addetti in cassa integrazione. L’ira dei sindacati: "Il centro non si è mai fermato durante la pandemia, l’azienda macina profitti"

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di Pierluigi Trombetta

BENTIVOGLIO (Bologna)

Mandati in cassa integrazione via WhatsApp. Logista Italia Spa, la multinazionale che ha il monopolio nella distribuzione del tabacco, ha deciso di chiudere il magazzino di Bentivoglio, nel Bolognese, avvertendo i lavoratori con un messaggio sul cellulare inviato sabato scorso, verso le 22. Lo denunciano i sindacati Sì Cobas e Filt–Cgil.

Questa struttura di Logista Italia, che impiega circa 100 persone tra dipendenti diretti e in appalto e dove vengono imballati e poi spediti i prodotti del tabacco, si trova nell’Area 7 all’Interporto di Bologna e cesserà le attività dal prossimo primo settembre.

L'azienda: "Il messaggio non è una lettera di licenziamento"

Il testo del messaggino che l’altra sera gli addetti interessati è questo: "Buonasera, a seguito della riduzione delle attività nella data di lunedì (ieri, ndr) lei sarà dispensato dalla sua attività lavorativa. Il trattamento economico verrà garantito con gli strumenti previsti di Legge. Cordiali saluti. Logistic Time Srl". In sostanza, i lavoratori sono stati mesi in cassa integrazione a zero ore e non possono più andare a lavorare.

Subito è scattato il presidio davanti all’ingresso del magazzino, il cui accesso è stato sbarrato e vigilato da alcune guardie giurate: la lotta sindacale è appena iniziata e, nei prossimi giorni, continuerà. Sul posto sono arrivati ieri anche i carabinieri, per controllare che la situazione non si surriscaldasse. I sindacati, dal loro canto, hanno fatto sapere che i dirigenti aziendali parleranno soltanto attraverso i tavoli istituzionali.

"Molti lavoratori – dice Eleonora Bortolato (Sì Cobas) – sono in ferie. E nessuno di loro, in questi due anni di pandemia, si era mai fermato a riposare, perché i tabacchi sono considerati attività essenziale. Persino di fronte allo scoppio di un focolaio, la multinazionale non aveva voluto chiudere un solo giorno. E così mentre gli operai si godono il loro riposo, Logista Italia porta avanti il suo piano di ristrutturazione e, approfittando di una crisi generale che però non ha subìto, licenzia tutti". E aggiunge: "Logista decide di chiudere e lo fa senza alcun preavviso, il sindacato viene avvertito con una mail recapitata sabato pomeriggio dal fornitore dei servizi in appalto".

"La decisione di cessare le attività – afferma Susanna Sandri (Filt-Cgil) – è quantomeno sorprendente e offensiva nei confronti dei lavoratori, che vedono tutti, improvvisamente, interrotto il loro rapporto di lavoro in un week end di agosto, senza una spiegazione. Il settore della logistica non è in crisi. Il magazzino è attivo da decenni e Bologna si trova in una posizione strategica per questo tipo di attività. Abbiamo chiesto un incontro immediato con le Istituzioni in Città Metropolitana e le parti coinvolte, con l’obiettivo di far cambiare idea a Logista, per salvaguardare 100 famiglie e perché il nostro territorio non può accettare che un’azienda importante come Logista cessi le attività produttive".

E vista la delicata situazione è scesa in campo la Città metropolitana di Bologna che ha istituito, per domani un tavolo di salvaguardia. Mentre l’onorevole del Pd Francesco Critelli, dando la sua solidarietà ai lavoratori, ha fatto sapere che presenterà una interrogazione al ministero competente.