Giovedì 25 Aprile 2024

Da consulenti politiche a compagne Le eminenze rosa nella corsa all’Eliseo

Zemmour e il rivale Melenchon hanno rivelato le relazioni con le assistenti in piena campagna elettorale

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di Giovanni

Serafini

Sono belle, giovani, ambiziose. Lavorano duro per affermarsi in un dominio – quello della politica – tradizionalmente riservato ai maschi. In Francia le chiamano eminences roses: sono le donne che sussurrano all’orecchio dei leader, le consigliere dell’ombra, le ’consulenti molto speciali’ che suggeriscono le strategie elettorali. Sono intelligenti, preparate, hanno frequentato le grandi scuole, parlano le lingue, sanno perfettamente come muoversi in società e soprattutto come giocare le carte con cui imporsi,compresi fascino e bellezza.

È così oggi come all’epoca del Re Sole e degli altri monarchi che prima di ogni decisione chiedevano il parere della favorita di turno, da Diana di Poitiers a Gabrielle d’Estrées, da Louise de la Vallière a Madame de Montespan, da Françoise d’Aubigné a Madame de Pompadour. Un’abitudine francese ben nota al torinese Camillo Benso conte di Cavour, che per convincere Napoleone III a concedergli aiuti militari contro l’occupante austriaco gli offrì Nizza, la Savoia e... Virginia Oldoini contesssa di Castiglione, una delle più belle donne del suo tempo.

Presentata all’imperatore in occasione di un ballo cui l’imperatrice Eugenia era assente causa maternità, la nobildonna fiorentina pose le basi del trattato di Torino (marzo 1860) frequentando per mesi l’alcova del monarca. Oggi le principali ’eminenze rosa’ (non mettiamo nell’elenco Brigitte Macron, che non interviene nelle scelte del marito) sono due giovani donne che condividono il letto e la carriera politica di due leader lontanissimi fra loro: il candidato dell’ultradestra Eric Zemmour e il capo dell’ultrasinistra Jean-Luc Mélenchon. Si chiamano rispettivamente Sarah Knafo, 28 anni, e Sophia Chikirou, 42 anni.

Entrambe sono nate in Francia ma hanno origini maghrebine: marocchina la prima, algerina la seconda. Entrambe hanno una clamorosa differenza di età rispetto ai loro compagni: Sarah ha 35 anni meno di Zemmour, Sophia ne ha 28 meno di Mélenchon. Molto simili anche i loro percorsi: hanno frequentato Sciences-Po e l’Ena, le due grandi scuole dell’alta amministrazione. Si sono interessate prestissimo alla politica. Hanno fatto il loro tirocinio come assistenti di assessori e parlamentari. Divenute ’consulenti speciali’ dei rispettivi attuali leader, hanno fatto di tutto per non farsi notare.

"Non è la mia compagna", , dichiarò Mélenchon quando i giornali rivelarono la sua relazione extra-professionale con la Chikirou. Salvo poi precisare che non era la sua compagna "nel senso fiscale del termine", cioè che non erano sposati nè avevano firmato un Pacs. "È la mia collaboratrice e la mia compagna. E mi fermo qui, se permettete", replicò a sua volta Eric Zemmour dopo che il settimanale Paris Match li aveva immortalati in copertina abbracciati nelle acque della Costa Azzurra.

"Affascinanti, belle, inflessibili, terribilmente intelligenti, ambiziose, influenti, pronte a tutto, temibilissime": i giornali transalpini ne fanno il ritratto con abbondanza di aggettivi. Ricordano che Sarah Knafo iniziò a "tessere la sua tela" quando ancora studiava scienze politiche nella banlieue parigina e che riuscì rapidamente ad abbordare personalità di primo piano come Hubert Védrine e Jacques Attali, intimi di Mitterrand.

Di Sophia Chikirou mettono in luce l’impegno ecologico fin da giovanissima, le battaglie contro le compagnie petrolifere americane accusate d’inquinare la foresta amazzonica e i contatti col movimento spagnolo Podemos. Tutte e due hanno i loro totem: la Knafo esibisce nel salotto di casa una riproduzione dell’incoronazione di Napoleone dipinta da David, mentre la Chikirou si porta sempre dietro una statuetta in bronzo che raffigura l’ex presidente venezuelano Hugo Chavez. A ognuna il suo simbolo rivoluzionario, di destra o di sinistra.