Martedì 23 Aprile 2024

Da Bagni a De Napoli, gli scugnizzi di Diego "Arrivava di nascosto e cucinava la pasta"

I racconti degli ex compagni del Napoli, Bruscolotti: "Un notte dovevo restare sveglio e lui non mi abbandonò fino al mattino". Il portiere Taglialatela: "In due giorni riuscì a farmi raddoppiare lo stipendio". Ciro Muro: "Se rientravamo tardi ci coprivamo a vicenda"

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di Paolo Franci

Ogni racconto – o quasi: la perfezione è solo del Signore e lui era sì un dio, ma del pallone – di un ex compagno finisce inevitabilmente con una risata o il groppo in gola. Perché tutti amavano Diego. Al Barça, a Napoli o in Argentina. Era uno di quelli che vorresti avere come vicino d’armadietto. Normale nella sua unicità e sempre pronto a difendere il debole. A chiedere per chi guadagnava meno. Ad alzare la voce per un’ingiustizia di un dirigente verso un compagno. Un capopolo in servizio permanenente, Diego.

Bruno Giordano. Il bomber del trio MaGiCa – Maradona-Giordano-Careca – scrive nella sua biografia: "Lo conobbi all’Olimpico in una partita amichevole tra Italia e Argentina. Si avvicinò e mi disse: ‘Tu sei il famoso Bruno Giordano...’ Io famoso? gli risposi che quello famoso era lui...". Rise, Diego e gli disse: "Vedrai che un giorno giocheremo insieme". Poi arrivò quel momento. Maradona chiese a Italo Allodi di portargli Giordano. "Diego mi disse: ce ne hai messo di tempo, adesso con te dobbiamo vincere. Tutta una città ci sta aspettando, noi saremo due scugnizzi napoletani che non sono nati a Napoli ma che da Napoli sono stati adottati come figli suoi".

Giordano ci raccontò tempo fa, come Diego fosse "il compagno di squadra che tutti vorremmo avere e se c’era da metterci la faccia per gli altri, Diego c’era sempre. E poi la generosità: arrivato a Napoli mi ospitò a casa sua per un po’".

E nel suo libro "Una vita sulle montagne russe", Bruno racconta gli anni con Diego: "Ho vissuto come in un sogno, una vita ad alta tensione. Ho visto cose che voi umani non potete immaginare, per dirla alla Blade Runner. Ho visto 40.000 tifosi napoletani che ci seguivano in ogni parte d’Italia, tutti con la parrucca di Maradona, ballando con accompagno di tamburelle, triccheballacche, putipù e scetavajasse. La canzone preferita era ‘O surdato ‘nnammurato, ma ne cantavano molte altre, qualcuno ne ha censite più di 40". E Ciro Muro, lo scugnizzo napoletano che a Diego si ispirava? "Diego era un amico sul campo e fuori. Anche se mi fece scontare quando dissi, ero a Pisa, che mi ispiravo a Zico. Poi lo vidi calciare dal vivo e cambiai idea... Se avevi bisogno di un consiglio Diego c’era sempre. Ti caricava, ti faceva sentire importante. Con lui dallo spogliatoio non usciva nulla e se qualcuno faceva tardi la notte ci si copriva a vicenda". "Durante una partita, in uno scontro di gioco, riportai un forte trauma – racconta l’allora terzino Giuseppe Bruscolotti –, sarei dovuto restare sveglio durante tutta la notte. All’1.30 Diego bussò e rimase a farmi compagnia fino al mattino".

Il portiere Pino Taglialatela ha spesso raccontato l’episodio dello stipendio. Un giorno, quando gli azzurri all’epoca si allenavano a Soccavo, erano rimasti sul campo da gioco solo Diego, Taglialatela e Crippa. Maradona, in tono di scherzo, chiese al portiere quanto guadagnasse e lui rispose 60 milioni (in lire). Diego quasi incredulo, chiese se quella cifra fosse il guadagno giornaliero dell’estremo difensore azzurro, il quale negò sorridendo. Senza aggiungere altro, Maradona chiamò Luciano Moggi (all’epoca ds) e dopo due giorni il portiere fu convocato dal dirigente che gli fece firmare un rinnovo al doppio dello stipendio. Un altro aneddoto riguarda l’ex centrocampista Fernando De Napoli: "Spesso arrivava a tarda sera a casa mia, con un’utilitaria per non farsi riconoscere, e cucinava spaghetti aglio e olio per tutti".

Salvatore Bagni, oltre che compagno, è stato grande amico di Diego: "Era il Natale del ’90 e non ero più al Napoli da due stagioni. Diego mi chiama e mi fa: ’passiamo il Natale insieme, vorrei stare con te e la tua famiglia?’. Certo, risposi. Si presentò a casa mia con 17 parenti... Li ospitammo tutti e la casa divenne un accampamento, ma fu un bel Natale". Eppoi, la frase più toccante di Bagni: "Sono stato presente nel momento del bisogno perché non io, ma la mia famiglia, si è sentita in dovere di aiutare un amico".