Il Papa e i miliziani di Putin. "Ceceni e buriati crudeli". La rabbia del Cremlino

La portavoce del ministro degli esteri: "Perversione della verità". La mediazione della Santa sede con l’Ucraina ora diventa difficile

Putin dal Papa

Putin dal Papa

Roma, 29 novembre 2022 - Tensione tra Papa Francesco e Putin, quando si sperava che grazie all’intervento del Vaticano si riuscisse a raggiungere un compromesso, o almeno una prima tregua, alla vigilia dell’inverno, nel conflitto in Ucraina. Il Pontefice, evitando di nominare Putin, ha denunciato le crudeltà compiute dagli aggressori, ma la denuncia è precisa, a compiere i crimini non sono i russi, ma soprattutto i militari ceceni e buriati, due popolazioni della Siberia e del Caucaso.

Ucraina, la reazione di Mosca alle parole del Papa sui ceceni: "Perversione della verità"

Le parole di Francesco sono una perversione, è stato l’immediato e duro commento di Mosca. E nel Donetsk sono stati arrestati due sacerdoti cattolici, accusati di agire come spie di Kiev. Un atto sospetto per i tempi, una vendetta per colpire il Papa. "Ho informazioni sulle crudeltà che vengono commesse", ha detto il Pontefice in un’intervista a America, la rivista dei gesuiti. "È chiaro chi sto condannando. Non è necessario che metta nome e cognome. Quando parlo dell’Ucraina, parlo di un popolo martoriato, hai qualcuno che lo martirizza. Ho molte informazioni sulle truppe che invadono… in genere i più crudeli sono forse quelli della Russia, che tuttavia non sono della tradizione russa, come i ceceni e i buriati e così via. Certamente chi invade è lo Stato russo. Questo è molto chiaro".ù

 Due preti cattolici arrestati dalle milizie russe nel Donetsk

La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha replicato con asprezza: "Le parole del Papa sulla crudeltà dei ceceni e dei buriati non sono più una prova di russofobia, ma una perversione della verità". Ha reagito anche Alexey Tsydenov, il governatore della Buriazia, piccola repubblica ai confini della Mongolia: "Sentire il Capo della Chiesa cattolica parlare della crudeltà di specifiche nazionalità, cioè i buriati e i ceceni, è a dir poco strano. I nostri soldati compiono il loro dovere con onore". E per rispondere a Francesco, il governatore arriva a ricordare le crociate.

Le madri russe lanciano una petizione on-line contro la guerra

Il Pontefice ha colpito un punto nevralgico. Come gli occidentali che nelle due guerre del secolo scorso, mandarono a combattere in prima linea gli australiani sui Dardanelli, o neozelandesi, polacchi e marocchini in Italia, anche Putin cerca di risparmiare i suoi russi, e preferisce sacrificare i giovani delle repubblica asiatiche che cadono in Ucraina senza neanche capire dove e perché si trovano. I primi a cadere, a febbraio, all’inizio del conflitto, furono i buriati che, in rapporto alla loro popolazione, lamentano il maggior numero di vittime. Sono poco meno di un milione, in maggioranza di etnia mongola, e nelle ultime settimane si sono avute proteste contro la guerra di Putin, e diventano sempre più forti i movimenti che chiedono l’indipendenza da Mosca.

Il conflitto tra russi e ceceni (circa un milione e 400mila, in gran parte musulmani) è noto, come le rappresaglie russe e gli attentati compiuti dai ceceni a Mosca. Il conflitto in Cecenia ha acuito le tensioni interne in Russia, e le parole di Francesco lo denunciano. Sempre ieri, sono stati arrestati due sacerdoti cattolici nella cittadina di Berdansk, nel Donetsk, la regione occupata dai russi, nel sud est dell’Ucraina, ha reso noto la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre. I due sono padri redentoristi che garantivano assistenza pastorale alle parrocchie. Padre Ivan Levitskyi e Padre Bodan Heleta, sono accusati di stare preparando un attentato contro le truppe occupanti. Un’accusa che prevede la pena di morte. Il Vaticano sarà costretto a reagire con cautela. Un ricatto per costringere Francesco al silenzio?