Crisi senza fine Il Covid taglia i posti di lavoro

Allarme Inps: assunzioni calate del 35% in 8 mesi. E la Thyssen annuncia 11mila esuberi in tre anni

di Claudia Marin

Senza cassa integrazione e senza blocco dei licenziamenti sarebbero saltati per aria, per l’emergenza Coronavirus, oltre 600mila posti di lavoro. A certificarlo sono gli analisti della Banca d’Italia in uno studio ad hoc, che arriva, per di più, nello stesso giorno in cui dall’Inps si fa sapere che per i primi 8 mesi dell’anno (compresa, dunque, la ripresa di luglio e agosto) le assunzioni sono calate del 35%.

E, soprattutto, nello stesso giorno in cui arriva la doccia fredda annunciata dal colosso tedesco dell’acciaio Thyssen di un taglio di 11mila posti di lavoro, quasi il doppio di quanto preventivato nel maggio del 2019: con una specificazione per le attività in Italia, nel senso che sono state ricevute "offerte indicative e una serie di manifestazioni di interesse" per l’Ast di Terni, tutte "attualmente allo studio nel dettaglio".

Insomma, lo scenario del mercato del lavoro nel 2020 registra un bilancio completamente in rosso. E non sono ricompresi nel calcolo gli effetti della seconda ondata della pandemia da settembre in avanti. Certo è, però, che gli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti hanno neutralizzato l’impatto più negativo del crollo dell’economia. Sono stati evitati circa 600mila licenziamenti: e proprio il ricorso alla cassa integrazione è un paracadute che il governo, assicura il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, è pronto eventualmente a tenere ancora aperto. Dopo le ulteriori 12 settimane di cig inserite nella legge di Bilancio, fruibili da gennaio prossimo a giugno, e collegate fino a fine marzo al blocco dei licenziamenti, "laddove dovesse essere necessario, c’è l’impegno del governo a finanziare ulteriori settimane di cassa integrazione", rimarca il ministro.

Lo stop ai licenziamenti comunque non potrà durare a lungo. Ma "quando il migliorare delle condizioni congiunturali lo consentirà, una rimozione graduale del blocco dei licenziamenti – scrivono i tecnici di Bankitalia - potrebbe accompagnarsi al mantenimento di un accesso ampio alla cig Covid", suggerisce inoltre lo studio. Perché il rischio è che, altrimenti, un’interruzione simultanea sia della cig-Covid sia del blocco dei licenziamenti possa determinare "brusche cadute".

L’Osservatorio Inps sul precariato, a sua volta, fotografa la caduta del mercato del lavoro ad agosto, sebbene in misura meno forte rispetto al crollo registrato durante i mesi di lockdown totale: le assunzioni nei primi otto mesi del 2020 sono state 3.305.000, il 35% in meno dell’anno precedente. Con un calo che non ha risparmiato nessuno: ha infatti riguardato tutte le tipologie contrattuali, risultando però particolarmente accentuato per le assunzioni con contratti di lavoro a termine (intermittenti, somministrati, a tempo determinato).