Crisi del cibo, rincari fino al 2024

"Lo choc globale sul cibo non durerà mesi, ma anni". È l’allarme lanciato dall’agenzia S&P, in un rapporto in cui spiega come l’aumento dei prezzi dei beni alimentari e la riduzione delle forniture durerà fino almeno al 2024, se non addirittura oltre. Una crisi che spingerà al rialzo i prezzi dei prodotti alimentari di base per via di una somma di fattori come le carenza di fertilizzanti, le limitazioni alle esportazioni, i problemi del commercio globale e l’aumento dei costi del carburante e dei trasporti. Inutile sottolineare l’impatto della guerra visto che Ucraina e Russia sono tra i primi tre esportatori mondiali di grano, mais, colza, semi di girasole e olio di girasole. Insieme, i due Paesi rappresentano il 12% di tutte le calorie alimentari scambiate sui mercati. Invece Russia e Bielorussia nel 2020 erano rispettivamente il primo e il sesto esportatore di fertilizzanti a livello globale.

Nell’analisi di S&P, i Paesi a medio e basso reddito dell’Asia centrale, del Medio Oriente, dell’Africa e del Caucaso potrebbero essere i più colpiti dalla corsa dei prezzi e dalla carenza di forniture con ricadute su crescita, performance fiscale e stabilità sociale.