Giovedì 25 Aprile 2024

Sottomarini, chiarimento al telefono tra Biden e Macron

Il presidente americano telefona all’Eliseo: "Parigi e l’Europa restano partner strategici". Ma Johnson attacca il capo di stato francese

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Primi segnali di tregua dopo la bufera sul patto indo-pacifico Aukus sottoscritto da Usa, Regno Unito e Australia, per cui la Francia ha perso una commessa multimiliardaria di sottomarini. Dopo giorni di polemiche e accuse di Parigi, il presidente americano Joe Biden ha avuto ieri un colloquio telefonico con l’omologo francese Emmanuel Macron. Uno scambio sollecitato dalla Casa Bianca, ha sottolineato l’Eliseo, in cui i due capi di Stato hanno deciso di avviare "consultazioni approfondite per stabilire condizioni che garantiscano la fiducia e proporre misure concrete per realizzare obiettivi comuni", dandosi appuntamento "in Europa, alla fine di ottobre, per raggiungere dei punti di accordo".

Intanto, un primo passo verso la distensione arriverà col ritorno, la prossima settimana a Washington, dell’ambasciatore francese Philippe Etienne, che era stato richiamato per consultazioni. Il diplomatico, ha spiegato l’Eliseo, "lavorerà a stretto contatto con i funzionari americani" per tentare di risolvere la crisi. Nessuna decisione invece è stata ancora presa sull’eventuale rientro dell’ambasciatore in Australia, Jean-Pierre Thébault.

Meno diplomatico, poche ore prima della telefonata tra Biden e Macron, Boris Johnson aveva cercato a suo modo di spegnere le polemiche con Parigi. "Io penso semplicemente che alcuni dei nostri più cari amici si debbano ora dare una calmata (“prenez un grip“) su questo argomento e darci un taglio (“donnez-moi un break“)", ha motteggiato da Washington il premier britannico, in un misto di inglese e francese.

Parole che giungono dopo aver già tentato di placare le ire della Francia giurandole "amore inestirpabile". Per Johnson, il patto Aukus aiuta la sicurezza globale, non esclude nessuno e non è neppure "ostile" alla Cina. L’accordo, ha rivendicato ancora, "è fondamentalmente un grande passo in avanti per la sicurezza globale. È un accordo fra tre alleati dalla mentalità molto affine, che si schierano spalla a spalla per creare una partnership stretta nella condivisione di tecnologie" militari. Ad auspicare un chiarimento tra Parigi e Washington era stata anche l’Unione europea. "Siamo solidali con la Francia e consideriamo Usa, Australia e Regno Unito nostri alleati e amici, ed è importante che amici e alleati parlino tra di loro, anche di questioni problematiche", ha affermato il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, precisando che sul caso "non è stata presa nessuna decisione operativa", dopo che Bruxelles aveva fatto sapere di valutare l’impatto di Aukus sulle date del consiglio Ue-Usa su commercio e tecnologia (Ttc) e sui negoziati commerciali Ue-Australia.

Incontri, questi, che il Ppe spinge per non rinviare. Il fronte europeo appare comunque meno compatto. A sfilarsi con decisione è in queste ore la Danimarca, che "non comprende affatto" le critiche mosse agli Usa. "Ritengo Biden molto leale verso l’alleanza transatlantica", ha detto la premier Mette Frederiksen, invitando a "non trasformare delle sfide concrete, che ci saranno sempre tra alleati, in qualcosa che non dovrebbero essere".