CR7 traditore? No, pure la Juve voleva separarsi

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Giuseppe

Tassi

SSe Ronaldo ha tradito la sua ex Signora, la Juventus non è stata da meno. Un matrimonio finito senza il lancio di stracci solo perché entrambi i coniugi volevano la stessa cosa: separarsi. Dopo tre anni di vita in comune hanno scoperto che nessuno bastava più all’altro e che il sogno di vincere insieme la Champions era miseramente fallito. Colpa del supereroe dal capello impomatato che si muove come in un videogioco? Colpa della primadonna dal gol facile che pretende il posto fisso e una squadra che gioca per lui?

Certo, il re dei re poteva fare di più e di meglio ma CR7 è arrivato in una Juve che ha perso identità, carisma e valori tecnici importanti. Una società che ha rinunciato a Marotta, grande architetto del mercato e fieramente contrario all’Ingaggio di Ronaldo. Un club che ha lasciato il solco della continuità e ridisegna il progetto tecnico a ogni stagione: prima l’ex nemico Sarri, poi il debuttante Pirlo è ora di nuovo il giubilato Allegri. Fosse arrivato nella Juve di Pirlo (giocatore) e Pogba, il fenomeno portoghese avrebbe regalato la Champions ai bianconeri. Se oggi a 36 anni, con 2 scudetti, 100 gol italiani e un titolo di capocannoiere, Ronaldo sceglie il Manchester United per chiuderre la carriera, non chiamatelo traditore. Ha fallito la missione europea in una squadra in perenne fase di ristrutturazione. Senza di lui la Juve e Allegri si sentiranno più liberi e meno condizionati. Ma quel ‘traditore’ avrebbe fatto comodo.