Covid, indice Rt stabile a 0,83. Solo il Lazio a rischio moderato

L'epidemia arretra ancora, in calo l'incidenza dei contagi. Rezza: "Terza dose non obbligatoria per operatori sanitari"

Covid, in lieve calo l'occupazione delle terapie intensive

Covid, in lieve calo l'occupazione delle terapie intensive

Roma, 1 ottobre 2021 - Continua a calare l’incidenza settimanale dei casi da Covid-19, tra il 24 e il 30 settembre sono stati registrati 37 casi per 100.000 abitanti, un arretramento consistente rispetto ai 45  della settimana precedente. Mentre resta stabile l’indice di trasmissibilità RT, tra l’8 e il 21 settembre  pari a 0,83 (range 0,81 - 0,85), sotto la soglia epidemica. I dati sono contenuti nella bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute all’esame della cabina di regia. Insomma non pare che la riapertura delle scuole abbia influito negativamente sull’andamento dell’epidemia. 

Covid in Italia: il bollettino del 1° ottobre

Arrivano buone notizie anche dal parametro considerato più importante, quello dei posti letto in ospedale. In lieve diminuzione il tasso di occupazione in terapia intensiva (4,6%, nella rilevazione giornaliera fatta dal ministero della Salute). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce al 5,5%. Solo il Lazio risulta a rischio moderato, tutte le altre Regioni sono classificate a rischio basso.

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La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento (34% contro il 33% della scorsa settimana). Diminuisce leggermente invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45%, era il 46%). Secondo gli esperti della cabina di regia, "una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti. È opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale".

La conferenza stampa dell'Iss

"L'Italia - ha spiegato Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità - si conferma con una curva tra le più contenute in Europa in termini di incidenza. Continua il decremento nella circolazione del virus e nel numero dei casi". Un calo che riguarda anche le fasce d'età più giovani: "L'età media dei nuovi casi è di 38 anni e continua il decremento dell'incidenza nelle fasce sopra i 20 anni mentre rimane stabile l'incidenza dei casi sotto i 12 anni".

Bene anche sul fronte dei vaccini, che confermano un'efficacia molto solida per prevenire terapie intensive e decessi: "Le vaccinazioni sono in crescita nella fasca 20-29 anni, ma anche nella fascia 12-19 che si sta avvicinando rapidamente al 70% con la prima dose. Gli over 80 vaccinati sono oltre il 95% e sta progredendo la vaccinazione tra i 50 anni in su". E continuano le somministrazioni della terza dose che riguarderà anche i sanitari appena finite le inoculazioni a over 80 e personale delle Rsa. Ulteriore richiamo che non sarà obbligatorio però: secondo quanto riferito da Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, infatti, per i sanitari l'obbligo vaccinale "era previsto per il ciclo primario, quindi non dovrebbe essere previsto per la dose booster".

Per quanto riguarda invece le varianti rimane dominante la variante Delta, che negli ultimi 45 giorni è stata rilevata nel 98,4% dei tamponi positivi, mentre è quasi sparita la Alfa (l'ex-inglese) e non si registrano casi di variante Mu