Covid, ricoveri sotto la soglia critica. "La guardia resti alta, fase delicata"

Scende la pressione sugli ospedali ma Brusaferro avverte: gli indicatori migliorano troppo lentamente

Covid, confronto 2020/2021

Covid, confronto 2020/2021

Un sospiro di sollievo arriva dal fronte pandemia, il trend dei ricoveri è in fase calante. Verrebbe voglia di allentare le misure, ma il rischio di cantare vittoria troppo presto, e di giocarsi per questo le ferie estive costringendo l’ennesimo giro di vite, consigliano di soprassedere. Vero è che passano i giorni, le punte si abbassano, senza però scendere a zero, senza mostrare quel crollo netto osservato l’anno scorso nelle due settimane tra aprile e maggio, dopo il primo vero lockdown.

Indice Rt Italia e regioni

Bollettino Coronavirus dell'1 maggio 2021

"In Italia c’è una decrescita, ma sempre lenta, della curva", ha spiegato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, in conferenza stampa al ministero. "I ricoveri sono scesi ulteriormente – ha aggiunto nell’analisi dei dati del monitoraggio –, anche le terapie intensive sono in decrescita, a livello nazionale tocchiamo la soglia del 30%, quindi la pressione scende". Calano gli ingressi in pronto soccorso, prova indiretta dell’efficacia della vaccinazione, ma nei reparti ospedalieri si lavora ugualmente a testa bassa: non appena scendono le malattie infettive si ripopolano le chirurgie, si tratta di recuperare migliaia di interventi (ernie, cisti, prolassi, polipi) nel limbo da mesi. L’età media dei Covid-19 conclamati in Italia si attesta attualmente sui 42 anni, segno che i giovani ricominciano a muoversi, a socializzare, a far ripartire giustamente l’economia. "Il quadro complessivo – ha aggiunto Brusaferro – resta a livelli impegnativi. Tre regioni hanno un indice di trasmissione Rt maggiore di 1, l’incidenza, per quanto in diminuzione, resta ancora elevata. Quindi occorrono misure di mitigazione".

Dentro gli ospedali in lotta contro il Covid, insomma, la festa del Primo Maggio avrà un retrogusto amaro, ha ribadito il presidente della Federazione dei medici italiani (Fnomceo) per via dei turni massacranti, tuttora necessari, cui si accompagnano gli straordinari non pagati. Le riaperture, anche per questo, dovrebbero essere accompagnate da comportamenti responsabili. Ieri sono state somministrate 497.993 dosi di vaccino, dati (provvisori) del commissario Figliuolo, il generale ha mantenuto la promessa di arrivare a quota mezzo milione al giorno, con l’apporto della Difesa.

Nel fine settimana si registra anche un battibecco a distanza tra numeri uno della medicina. "Questa mattina il pronto soccorso Covid-19 è vuoto. Vaccini, ricerca, cure corrette e tempestive fanno la differenza", ha twittato Alberto Zangrillo, direttore dell’Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Immediata la replica di Massimo Galli. "Non mi piace contrappormi ai colleghi – ha dichiarato l’ex presidente della Società italiana di malattie infettive (Simit) a Sky Tg24 –, sono stanco. Il professor Zangrillo fa egregiamente il rianimatore, ma meno l’epidemiologo o il virologo, e ha un altro approccio. Dobbiamo essere cauti, anche se sta arrivando l’estate, perché tantissimi non vaccinati sono in una fascia critica".